Bastia, bufera sul recupero dell’ex Giontella che non prevede la realizzazione del polo scolastico


MASSIMILIANO
CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – La sala consiliare del palazzo comunale è stata occupata al termine della seduta di lunedì dai consiglieri di Forza Italia dopo l’adozione, da parte della maggioranza, della variante al piano Giontella che esclude la realizzazione del polo scolastico inizialmente prevista. “E’ l’ennesimo atto – dichiara Massimo Mantovani che ha trascorso la notte a presidiare l’aula occupata – che dimostra la mancanza di trasparenza in materia edilizia a Bastia. Se dopo l’adozione si arriverà all’approvazione del piano, i 15mila metri quadrati destinati al polo scolastico di cui Bastia ha terribilmente bisogno saranno destinati a residenze e commercio. Faremo di tutto per impedire questa manovra speculativa voluta dall’amministrazione comunale e, a tal fine, verrà costituito un comitato aperto a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche per pretendere la realizzazione nell’area del previsto polo scolastico. Parallelamente invieremo gli atti relativi alla pratica in questione alla procura della Repubblica perché faccia luce sulla vicenda”. La maggioranza dal canto suo si dichiara meravigliata del comportamento che giudica irresponsabile dei consiglieri di Forza Italia. “Questi “venti di guerra” – dichiara il segretario dei Ds Erigo Pecci – hanno istaurato un clima incandescente che va a discapito della cittadinanza. Di fronte all’incessante operatività del governo comunale la risposta di Forza Italia è l’occupazione della sala del consiglio. Non servono sceneggiate, non si costruisce nulla a colpi di denunce”. Sulla vicenda interviene anche l’assessore al Commercio Andrea Tabarrini per fugare i timori dell’associazione commercianti di un impoverimento delle attività del centro storico per effetto della creazione nel nuovo polo commerciale: “Alle attività commerciali sono destinati 7500 metri quadrati dove sono raggruppate quattro medie superfici, già assegnate, mentre restano disponibili per attività cosiddette di vicinato solamente 1700 metri quadrati, ovvero non più di 6/7 esercizi commerciali. Inoltre non verrà intaccato il target di clientela del tessuto commerciale esistente grazie alla presenza di categorie merceologiche attualmente assenti dal territorio comunale. E’ opportuno ora – conclude l’assessore – emendare il piano con una prescrizione urbanistica che “vincoli” il soggetto attuatore alla realizzazione di tutte e quattro le strutture di media superficie. Per un problema tecnico la prescrizione non è stata inserita nel deliberato generale”.

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