Bastia

FORZA ITALIA: Bondi e Cicchitto ora fanno l’appello

II coordinatore nazionale e il suo vice saranno a Perugia il 22 luglio per fare il punto della situazione


Incontreranno i vertici del partito e i “ribelli”


PERUGIA – A far rompere gli ultimi indugi, secondo i ben informati, sarebbe stata la lettera inviatagli dal gruppo dei ribelli, alcune settimane fa. Per altri invece si tratta di una normale visita dei generali alla guarnigione azzurra in territorio nemico. Fatta sta che il ventidue luglio il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi o il suo vice Fabrizio Cicchitto, o tutti e due insieme, saranno in Umbria e sicuramente faranno tappa a Perugia. Della visita dei due plenipotenziari berlusconiani all’interno di Forza Italia nessuno parla con grande entusiasmo e, a quanto è dato sapere, tale visita non sarebbe neanche stata pubblicizzata con grande enfasi. Anzi tutt’altro. A questo proposito si parla di lettere ricevute e mai tirate fuori dai cassetti o comunque rese note. Ufficialmente Bondi e Cicchitto verranno in Umbria per analizzare i dati del voto e fare un punto della situazione con i vertici regionali del partito, ma non è escluso ed anzi è molto probabile che in questa seduta di autocoscienza collettiva vengano chiamati in causa anche i rappresentanti dei cosiddetti “ribelli”, che circa una settimana fa – attraverso una conferenza stampa – hanno lanciato pesanti accuse ai vertici regionali del partito, chiamando in causa personalmente il coordinatore Luciano Rossi, e per conoscenza hanno inviato una missiva sullo stato di salute del partito umbro anche gli stessi Bondi e Cicchitto. Che la tensione dentro il partito sia alle stelle e che lo scontro tra dissenzienti e i vertici regionali sia ormai arrivato alla resa dei conti è sotto gli occhi di tutti. Tanto che proprio il coordinamento regionale ieri pomeriggio ha inviato una nota stampa in cui si attacca frontalmente proprio il gruppo dei dissenzienti. “Si deve purtroppo constatare – dichiara la nota del coordinamento regionale- che i personalismi di alcuni aderenti a Forza Italia, che in queste ore esprimono il loro presunto dissenso, giustificano la sensazione, assai diffusa nell’immaginario collettivo, che gli italiani siano un popolo di inaffidabili egoisti”. Non solo, oltre che egoisti e inaffidabili il gruppo dei cento viene anche accusato di oscure trame e di finalità poco chiare, facendo sapere che “il tentare di profittare di un momento di difficoltà del livello nazionale di Forza Italia – continua il comunicato – per perseguire ipotetici vantaggi personali, tanto più oscuri, se si valuta che potevano e dovevano essere, eventualmente, ricercati nelle molteplici occasioni che la vita di un partito offre ai propri aderenti, evidenzia la marginalità politica a cui alcuni aderenti di Forza Italia si sono da soli costretti”. Insomma, il messaggio che i vertici nazionali azzurri mandano ai “ribelli” è chiaro nella sua durezza: o parlate nelle sedi deputate oppure tacete. Ai ferri corti, insomma. Tanto da far immaginare che la visita di Bondi e Cicchitto non sia proprio quello che si dice una passeggiata per vedere la Rocca Paolina o la Rupe di Orvieto e poi tornarsene nella capitale. Sul versante della coalizione, intanto, An, Fi e Udc dovrebbero incontrarsi i primi giorni della prossima settimana. All’ordine del giorno la famosa costituente per allargare i confini della Casa delle libertà. Ma in verità la corsa per indicare il candidato alle regionali del 2005 e già partita. E i criteri della collegialità e della ricerca del candidato espressione della famosissima società civile mette d’accordo tutti. Ma solo in pubblico.
P.P.Bur

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