Abbandonata la battaglia contro l’Amministrazione perché ritenuta impropriamente rea di aver consentito l’apertura del centro accoglienza presso l’ex Hotel La Villa, il candidato della Coalizione civico progressista Pecci Sindaco, recupera i grandi temi dell’accoglienza e dell’immigrazione, fornendoci una lezione di vita sul significato dell’integrazione e le condizioni dei profughi, un colpo di coda rispetto al fatto che comunque l’ex Hotel La Villa per ora è stato privatamente trasformato in centro di accoglienza. Visto che contro la legge non si piò andare, recupera dal cassetto della coscienza temi di solidarietà e accoglienza a pensare che proprio la sua coalizione aveva partecipato (se non organizzato) ad un incontro presso un centro sociale per raccogliere e sostenere il malumore e le preoccupazioni dei residenti e non certamente per illustrare progetti e visioni di integrazione locale.

Sarebbe stato più dignitoso da parte del Candidato rimanere zitto alla finestra come ha fatto durante il Consiglio comunale aperto, poteva iscriversi al momento ma se ne è guardato bene.

Ora esce con lezioni di inclusione ed integrazione cercando di arrancare tra rigore ed immaginazione. Il rigore del ruolo che è tenuto ad esercitare se diventasse Sindaco e l’immaginazione nel recuperare le considerazioni, anzi le contraddizioni, che sia lui che altri componenti della Coalizione hanno dimostrato nei riguardi della questione centro di accoglienza.

E allora parla di responsabilità, ma verso chi?

La mia responsabilità l’ho esercitata con coerenza e chiarezza, senza giochi interpretativi o peggio ancora speculativi. Sono stata molto chiara nel dichiarare che il Comune, pur essendo inclusivo e collaborativo, non poteva assolvere a compiti di accoglienza profughi non per visione ideologica bensì per condizione oggettiva di mancanza di strutture pubbliche adeguate.

Chiara nel dichiarare- vista l’apertura del centro di accoglienza – che ci impegneremo a garantire tranquillità e serenità ai nostri concittadini; lineare e coerente nel ritenere che l’accoglienza dei profughi – visto che avverrà- dovrà garantire condizioni rispettose nei riguardi dei profughi stessi con l’impegno anche di collaborare insieme, come sempre fatto, per un percorso possibilmente più accogliente alla permanenza temporanea dei profughi.

Non c’è altro da fare, non c’è altro da dire. Sano realismo e correttezza nei riguardi dei propri concittadini. Visto che Bastia è stata annoverata tra i Comuni indicati per i centri di accoglienza, l’affronteremo con serietà. Seri anche nel non giocare sui sentimenti e sulle visioni che i cittadini hanno nei riguardi di tale problematica. 

La differenza tra me e il candidato Pecci sta sul fatto che io non parlo e non agisco per ideologie, io parlo ed agisco per necessità, buon senso, responsabilità del ruolo che esercito e rispetto di chi mi sta davanti.

E per chiudere, visto che il candidato richiama il Consiglio comunale aperto contestandone la forma, gli ricordo che se fosse rimasto in Consiglio comunale invece che ritirarsi subito dopo le elezioni del 2019, avrebbe saputo che il nuovo regolamento è stato frutto di un lavoro di commissione, appositamente istituita con la partecipazione di tutte le rappresentanze politiche, anche quelle della sua coalizione. 

Rimanere e partecipare, anche queste sono espressione di responsabilità.  

Il Sindaco Paola Lungarotti 

Bastia Umbra, 17 Marzo 2024                                                          Ufficio Stampa del Sindaco

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