L’incidente a Bastia. Trentenne investito da scarica di 20mila volts
PERUGIA –LE SUE CONDIZIONI sono disperate. E, al momento, è tenuto in vita da un macchinario che si sostituisce al cuore e pompa il sangue. A finire in prognosi riservata in terapia intensiva, è stato un ragazzo di origine romena di 31 anni, rimasto folgorato ieri mattina mentre lavorava al mangimificio Grigi di Bastia Umbra. Adrian C.,
adesso lotta tra la vita e la morte.
E’ rimasto vittima di un devastante infortunio mentre, insieme ad un collega si trovava lì, per conto della ditta per cui lavora (esterna al mangimificio Grigi), per eseguire le pulizie di un silos.
SECONDO quanto emerso, il racconto agli inquirenti è arrivato direttamente dalla bocca del collega del ragazzo ferito, i due si trovavano uno dentro e uno fuori dalla gru. Adrian, in particolare, si trovava a terra, mentre l’altro stava manovrando il macchinario. Sarebbe stato lui che, nel momento in cui spostava il braccio meccanico della gru, avrebbe urtato un cavo della corrente che si trovava sopra le loro teste. A quel punto, la scarica di 20 mila volts ha investito Adrian senza lasciargli scampo. Il collega, insieme anche ad altri operai del mangimificio presenti, ha immediatamente chiesto aiuto e il ragazzo è stato velocemente soccorso ma, le sue condizioni sono apparse a tutti, da subito, estremamente delicate.
SUL POSTO, oltre ai sanitari del 118 che lo hanno messo in sicurezza e lo hanno trasportato al Santa Maria della Misericordia di Perugia, sono intervenuti gli uomini del commissariato di Assisi, guidato dal vice questore Francesca Domenica Di Luca, i poliziotti della scientifica della questura di Perugia, insieme ai tecnici della Usl Umbria 1 per tutti gli accertamenti del caso che porteranno anche a capire come si sia verificato questo ennesimo incidente sul lavoro.
IL CAVO era in un punto in cui non doveva stare? Non era abbastanza ‘riparato’? Oppure è la gru che si è spinta in punti in cui, per l’incolumità dei presenti, non avrebbe dovuto? Tutte domane a cui i tecnici daranno risposte che serviranno anche ad indirizzare le indagini. Tutto questo mentre Adrian, dopo ore nella sala delle emergenze in cui i medici hanno cercato a lungo di salvarlo, lotta tra la vita e la morte attaccato all’Ecmo, il macchinario che manda in circolo il sangue e che, può tenere in vita una persona fino a 40 giorni.
Francesca Marruco
adesso lotta tra la vita e la morte.
E’ rimasto vittima di un devastante infortunio mentre, insieme ad un collega si trovava lì, per conto della ditta per cui lavora (esterna al mangimificio Grigi), per eseguire le pulizie di un silos.
SECONDO quanto emerso, il racconto agli inquirenti è arrivato direttamente dalla bocca del collega del ragazzo ferito, i due si trovavano uno dentro e uno fuori dalla gru. Adrian, in particolare, si trovava a terra, mentre l’altro stava manovrando il macchinario. Sarebbe stato lui che, nel momento in cui spostava il braccio meccanico della gru, avrebbe urtato un cavo della corrente che si trovava sopra le loro teste. A quel punto, la scarica di 20 mila volts ha investito Adrian senza lasciargli scampo. Il collega, insieme anche ad altri operai del mangimificio presenti, ha immediatamente chiesto aiuto e il ragazzo è stato velocemente soccorso ma, le sue condizioni sono apparse a tutti, da subito, estremamente delicate.
SUL POSTO, oltre ai sanitari del 118 che lo hanno messo in sicurezza e lo hanno trasportato al Santa Maria della Misericordia di Perugia, sono intervenuti gli uomini del commissariato di Assisi, guidato dal vice questore Francesca Domenica Di Luca, i poliziotti della scientifica della questura di Perugia, insieme ai tecnici della Usl Umbria 1 per tutti gli accertamenti del caso che porteranno anche a capire come si sia verificato questo ennesimo incidente sul lavoro.
IL CAVO era in un punto in cui non doveva stare? Non era abbastanza ‘riparato’? Oppure è la gru che si è spinta in punti in cui, per l’incolumità dei presenti, non avrebbe dovuto? Tutte domane a cui i tecnici daranno risposte che serviranno anche ad indirizzare le indagini. Tutto questo mentre Adrian, dopo ore nella sala delle emergenze in cui i medici hanno cercato a lungo di salvarlo, lotta tra la vita e la morte attaccato all’Ecmo, il macchinario che manda in circolo il sangue e che, può tenere in vita una persona fino a 40 giorni.
Francesca Marruco
Focus
La Procura dispone il sopralluogo del medico legale
UN SOPRALLUOGO preliminare per capire dove si è scaricata la tensione sul corpo dell’operaio è stato svolto ieri mattina dalla dottoressa Laura Panata dell’Istituto di medicina legale di Perugia. La professionista è stata incaricata dal pubblico ministero di turno che sta indagando sull’ennesimo infortunio sul lavoro che si è verificato in provincia
comments (0)
You must be logged in to post a comment.