Decise opere per 450mila euro: saranno sistemate le scarpate e rimosse le piante pericolanti
 
Interventi su due tratti per eliminare situazioni di pericolo


  BASTIA UMBRA – Sono due i tratti del fiume Chiascio su cui si andrà a intervenire per eliminare situazioni di pericolo per i centri abitati e le infrastrutture, in conseguenza di eventi critici di deflusso, derivanti da carenze dello stato manutentorio dell’alveo. La Provincia di Perugia ha aggiudicato i lavori nel tratto tra Ponte Nuovo – al confine fra i Comuni di Assisi, Bastia, Perugia e Valfabbrica – il ponte a valle dell’abitato di Pianello, – al confine fra i Comuni di Assisi e Perugia – e nel tratto compreso tra Torchiagina e Petrignano nel Comune di Assisi. Si tratta di interventi previsti nell’ambito degli stanziamenti disposti dalla Provincia di Perugia per la manutenzione delle opere idrauliche da realizzare in esecuzione alle competenze conferite all’Ente. Le opere consistono in diradamenti di vegetazione che ingombra le scarpate interne e di piante pericolanti che sono di ostacolo al libero scorrimento delle acque. Si provvederà inoltre alla rimozione di piante già cadute che si trovano in pieno alveo che creano false battute e ingombrano il deflusso. Sono previste zone in cui si procederà al ripristino della sezione fluviale, mediante la rimozione di materiale inerte. Nel tratto compreso tra Torchiagina e Petrignano si prevede, oltre al taglio di vegetazione non protetta che ingombra le scarpate, un abbassamento del piano golenale in destra idraulica e la realizzazione di due repellenti nella golena stessa. Il terzo intervento verrà realizzato a Bastiola, dal ponte della SS.147 di Assisi per un tratto di circa 150 metri. Il lavoro prevede interventi sulla vegetazione esistente non protetta mediante sfolli e diradamenti lungo le scarpate oltre alla rimozione di piante pericolanti o cadute. Tutte le superfici verranno seminate con prato stabile in modo tale che le acque di piena non creino il dilavamento del terreno e il conseguente ruscellamento. Verranno inoltre messe a dimora delle essenze arboree tipiche dell’ambiente fluviale del Chiascio, quali l’ontano nero, il pioppo cipressino, il leccio, il salice. Le opere comportano una spesa pari a 450mila euro.

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