A Todi si erano fatti consegnare diciassettemila euro appena prelevati dalla banca E’ UNA STORIA dal lieto epilogo quella che ha coinvolto, suo malgrado, un anziano settantaseienne del posto. Un’ordinaria storia di truffa, studiata in ogni minimo dettaglio da due pregiudicati siciliani, un cinquantottenne e un cinquantacinquenne di Messina, che erano riusciti ad impossessarsi di ben 17.000 euro, approfittando dell’altrui ingenuità, ma che non sono riusciti a farla franca grazie ai militari dell’Arma che li hanno acciuffati al casello autostradale di Orte. Tutto inizia nella mattinata di mercoledì, nel centro storico della città, quando un anziano è stato avvicinato da un uomo presentatosi come cittadino svizzero, giunto a Todi per rintracciare il medico curante del padre, ex combattente di guerra, cui doveva consegnare la somma di 150.000 euro, così come indicato nel testamento del genitore defunto. Al presunto straniero si era avvicinato anche un terzo individuo, a suo dire avvocato di Foligno, disponibile a trovare il medico tuderte contattando subito l’ordine dei medici e comunicando che il medico in questione era deceduto. A quella notizia lo svizzero, recitando fino in fondo la sua parte, aveva iniziato a disperarsi dicendo che avrebbe donato la somma a favore di un’associazione di combattenti mutilati di guerra, ma che aveva bisogno di 50.000 euro per pagare il notaio che aveva curato il lascito del genitore defunto. A questo punto l’avvocato si era dichiarato disponibile a dare parte della somma, al punto da farsi accompagnare nei pressi di una banca e da uscirne con un presunto involucro di 32.000 euro, mentre al malcapitato anziano veniva chiesto di fare altrettanto, consegnando i restanti 18.000 euro, in cambio di una somma futura molto più consistente. Solo quando il settantaseienne ha prelevato tutto il denaro disponibile sul conto corrente, pari a 17.000 euro, e lo ha consegnato ai due, che si sono subito dileguati appena allontanato il pensionato con il pretesto di acquistare le marche da bollo necessarie per l’atto dal notaio, l’uomo ha capito di essere stato raggirato. Dei due nessuna traccia e al poveraccio, sprovvisto anche del telefono cellulare, non è rimasto altro che raccontare tutto ai carabinieri della Compagnia di Todi. La rete dei controlli, immediatamente predisposti in collaborazione con i militari di Orte che hanno bloccato il relativo casello, ha permesso di stringere in una morsa — a nord i carabinieri della Compagnia tuderte ed a sud quelli di Civita Castellana — l’autovettura dei due malfattori, individuata e bloccata proprio al casello autostradale.
I due sono stati trovati in possesso della somma truffata all’anziano tuderte e arrestati.
di SUSI FELCETI
Nazione-2010-11-19-Pag15