INTERVISTA PUBBLICATGA SUL MENSILE TERRENOSTRE DI OTTOBRE 2023 (N° 7)
Intervista al parroco don Marco Armillei
La chiesa principale di Bastia Umbra si appresta a riaprire, dopo la chiusura forzata a causa di alcuni danni ad inizio anno. I lavori necessari di ristrutturazione sono in corso da luglio. A breve partirà anche il progetto del Centro San Michele.
di SARA STANGONI
Lo scorso gennaio la chiesa di San Michele Arcangelo è stata chiusa per inagibilità a causa, ricordiamolo, del crollo improvviso di alcune lastre di travertino. A che punto sono i lavori di ristrutturazione? – L’intervento di risanamento è iniziato lo scorso luglio, al termine dell’iter burocratico. Siamo partiti come preventivato con l’eliminazione del rivestimento marmoreo delle colonne e delle pareti interne della chiesa. Nel fare questa operazione, è emersa la necessità di riportare il muro allo stato originale,dal momento che l’intonaco si era fortemente usurato nel tempo. Un ulteriore intervento, non previsto,che ha fatto slittare i tempi. In questa ultima fase stiamo quindi rivestendo pareti e colonne di cartongesso per riportarle agli spessori originali e poi si procederà alla finitura definitiva che prevede una parte di rivestimento materiale, fino ad una certa altezza, e la restante parte con tinteggiatura. Chiaramente, con l’occasione, daremo una “rinfrescata” generale a tutta la chiesa. Di che tempi quindi parliamo per la sua attesa riapertura? – L’obiettivo a cui teniamo molto è festeggiare il Natale nella chiesa del patrono San Michele. Sicuramente un momento importante per tutta la comunità e che merita spazi di accoglienza per tutti. I lavori procedono spediti, pertanto sono fiducioso di questa data per la riapertura, che dovrà essere una celebrazione significativa. Comprendiamo che in questi mesi ci siano stati disagi con la chiesa principale di Bastia Umbra chiusa, ma ora potremo averla ancora più bella. Spesso abbiamo una visione molto limitata del tempo e si guarda più ai disagi dell’oggi, soprattutto quando ci sono dei lavori strutturali o di riqualificazione. Invito a guardare più in avanti, al domani, ai vantaggi e alla funzionalità. Credo che questo discorso valga anche per gli imminenti lavori in Piazza Mazzini e via Roma. Anche l’oratorio Centro San Michele Arcangelo è oggetto di un progetto di ristrutturazione. Qui i lavori quando partiranno? – È previsto un intervento di consolidamento della struttura in muratura di proprietà della Parrocchia, contigua al Cinema Esperia. Dove era il Circolo culturale, per chi lo ricorda. Il progetto è stato già avviato con la CEI che ha stanziato un contributo significativo e nei prossimi mesi inizieranno i lavori.Inoltre questi spazi sono coinvolti anche nel progetto Tessere di Comunità che è risultato vincitore del bando della Fondazione Perugia. Tra le varie azioni previste, c’è la ristrutturazione di quest’area per restituire decoro e bellezza al centro della città, oltre che uno spazio eco-sostenibile, accessibile e rifunzionalizzato. Cosa prevede il progetto? – Il fabbricato non ha mai subito ristrutturazioni importanti. La finalità perseguita sarà quella di conferire all’edificio, una volta recuperato, notevoli migliorie e innovazioni tecnologiche volte anche all’accessibilità, mantenendo l’aspetto estetico, senza modificarne il linguaggio architettonico e stilistico. Il finanziamento della Fondazione Perugia ha una scadenza da rispettare: entro ottobre 2024 dovrà essere completato l’intervento previsto nella Sala Claudia al piano terra. Per la riqualificazione della struttura sono stati coinvolti anche i ragazzi delle Nuove Leve e non solo, per renderli “protagonisti”: abbiamo chiesto loro come volessero dividere gli spazi e di individuare i servizi che ritenessero utili da mettere all’interno. Il Centro San Michele, dopotutto, sarà anche e soprattutto un “loro” luogo da vivere nel migliore dei modi. L’uso dell’immobile sarà per finalità pastorali, sociali e culturali. L’attuale struttura vetrata, invece, rimarrà la medesima. L’organo di Santa Croce è in restauro da molti anni. Cosa può dirci a riguardo? – È attualmente in deposito presso un laboratorio di Foligno, in attesa di restauro dal terremoto del 1997, quando fu danneggiato. Purtroppo mancano i fondi per portare a compimento questo lavoro, sicuramente potrebbe essere oggetto di un contributo economico alla parrocchia da parte dei fedeli interessati, anche attraverso un’iniziativa collettiva. La chiesa è di tutti, noi sacerdoti passiamo, ma la chiesa resta la casa della comunità. Ci avviciniamo alla commemorazione dei defunti e alla festa di Ognissanti. Come saranno celebrate? – Sono certamente momenti particolarmente sentiti dalla comunità, soprattutto per i legami con i cari defunti. Queste celebrazioni saranno preparate con una missione che coinvolge tutta la vicaria della parrocchia di Bastia Umbra, che comprende anche Casacastalda, Valfabbrica, Petrignano e Palazzo di Assisi. Prevede ad ottobre e novembre quattro incontri formativi nella chiesa di San Marco per tutta la vicaria. Poi nelle settimane in cui non sono previsti questi incontri abbiamo individuato dei luoghi, come sale e case private, per invitare a momenti di preghiera, di ascolto della parola e di avvicinamento a queste festività. È un modo per “risvegliare” anche dal torpore in cui siamo stati condizionati negli ultimi anni a causa della pandemia. Reputa che questo torpore sia ancora forte, sia negli adulti che nei bambini? – Molti faticano ad uscire, a relazionarsi, a stare insieme agli altri, compresi i bambini e ragazzi in età scolastica. Ci si è abituati a stare in casa e a scegliere con chi stare, magari collegati online, piuttosto che a condividere momenti della vita o di svago fuori dalle proprie mura domestiche. Nei più giovani lo abbiamo osservato durante il catechismo, ripartito quest’anno in presenza. Alcuni bambini ci hanno detto perfino che stavano meglio in casa, è una situazione sociale che non va certamente sottovalutata, ma sostenuta e accompagnata in ogni ambiente, dalla famiglia alla scuola alla parrocchia. La crescita porta a stare insieme a tutti, a socializzare e ad affrontare i rapporti, con incontro e scontro di idee e pensieri. Sono momenti che servono ad ogni età, soprattutto quando si è giovani. È un percorso che in parrocchia cerchiamo di affrontare e portare avanti anche con il gruppo delle Nuove Leve, aperto ai giovani dopo aver ricevuto il sacramento della cresima. Ogni anno si arricchisce di ragazzi pronti a partecipare alla vita della comunità, ad essere protagonisti attivi all’oratorio, nell’organizzazione del catechismo per le varie fasce d’età. Ma soprattutto puntiamo per loro alla socializzazione, affinchè siano meno isolati e trovino un posto dove poter creare rapporti sani.
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