Bastia

«Fenice-Europa» a Paciano serata di etteratura e solidarietà

 


Il primo premio a Mario Vichi. Enrica Bonaccorti si aggiudica il “Claudia Malizia” Riconoscimento anche all’associazione “Dopo di noi”


RENATO CASAIOLI


PACIANO – Paciano per una sera “capitale” della letteratura e della solidatietà. Il borgo lacustre ha infatti ospitato l’undicesima edizione del premio letterario “Fenice-Europa”, un evento culturale che ha visto protagonisti non solo gli scrittori, ma anche i cittadini di Paciano, un paese conosciuto per l’alto numero di associazioni di volontariato. “Un romanzo italiano per il mondo”, questo il titolo dell’edizione 2008 della manifestazione promossa da Adriano Cioci, a cui hanno partecipato 63 romanzi recensiti nell’ultimo anno. Una giuria popolare (550 membri) formata da gruppi di lettori sparsi in tutta Italia, e nei quattro continenti, con una appendice in Antartide sulla base scientifica italo-francese “Concordia”, avevano decretato i tre funalisti al premio. Marco Vichi con “Nero di luna”, è risultato il più votato con 245 preferenze. Giuseppe Bonura, recentemente scomparso, con “Radici del tempo”, si è piazzato al secondo posto con 184 preferenze. Al terzo posto del “podio” Vincenzo Cerami con “Vite bugiarde”, che ha collezionato 109 preferenze. Ma indipendentemente dall’ordine di arrivo dei tre scrittori, che pure qualche fastidio deve aver procurato ,perlomeno a Cerami che ha sbottato: “Questi premi si portano a casa dalla mamma”, è stata un’occasione per rinverdire valori di solidarietà, con tanto di premi per associazioni di volontariato come “Dopo di noi” di Bastia Umbra, dedita all’assistenza dei disabili che sta costruendo una grande casa di accoglienza per disabili.
All’organizzazione la vedova di Bonura ha intestato l’assegno come premio per il secondo posto del marito. Ma c’è stato anche, chi come Enrica Bonaccorti, ha illustrato il suo libro, “La pecora rossa”, che si è aggiudicata il premio “Claudia Malizia”, dedicato a una ragazza di Bastia, prematuramente scomparsa e alla quale è stato dedicato un premio. Una malattia devastante ed incurabile, che la giovane ha affrontato con dignità, dedicando parole d’amore ai propri coetanei. Come pure toccanti sono state le parole di Mauro Bonfile, vice direttore de “La voce dell’Italia”, un quotidiano edito in Venezuela. Le sue parole hanno ricordato la dittatura militare, le atrocità da essa commesse. Le difficoltà e del coraggio messo nello scrivere, in difesa dei diritti calpestati degli italiani emigrati e di molti altri cittadini. Si è parlato di giovani, delle difficoltà che questi incontrano per affermarsi nella vita. Dei falsi valori da cui sono bombardati quotidianamente. “Dell’immondizia – ha aggiunto Cerami – che questi ricevono dalla televisione”. Più positivo è apparso Vichi: “I giovani non sono solo i teppisti dello stadio, non sono solo violenza”. Per la Bonaccorti invece, si tratta di ritrovare una dignità perduta, di una voglia di riscoprire il valore della modestia, di capire. “E’ scomparsa – le sue parole – la vergogna, la paura dell’ignoranza”. Insomma da uno del centro più piccolo del Trasimeno è venuta una grande lezione di civiltà.

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