Bastia

Fare squadra evitando scontri personali

Esortazione del consigliere Travicelli stanca delle liti nel Pd
ASSISI – Fare squadra, evitando gli scontri personali e contribuendo con idee e proposte a qualificare il progetto politico del Pd di Assisi: è questo l’appello del consigliere comunale Claudia Travicelli, secondo cui “abbiamo le risorse per vincere la sfida di costruire un’alternativa di governo a partire dai prossimi impegni elettorali”. Per il consigliere, “la gente è stanca di queste divisioni, sa bene che senza la coesione del Pd e di tutto il campo della coalizione non si potrà battere l’attuale maggioranza e proporsi ad Assisi con un profilo forte e credibile di un vero schieramento riformista. Per questo ci chiede di essere coinvolta ed interpellata nelle scelte, di non litigare, di guardarci di meno allo specchio, di dare un senso comune all’impegno per l’alternativa, di coltivare passione e trasmettere determinazione e fiducia”. Travicelli ricorda che il partito “non può essere inchodato alla fibrillazione del suo gruppo dirigente, chi sarà eletto segretario comunale deve sapere che il Pd ha bisogno di credibilità,di unità,di rimuovere con umiltà i personalismi ricomponendo le fratture e di alzare lo sguardo verso le vere emergenze dei cittadini con proposte comprensibili. Bisogna uscire da questa fase congressuale con una proposta condivisa in vista delle imminenti scadenze elettorali che comprenda un’efficiente organizzazione del partito ed una progettualità che rispecchi le reali aspettative della gente, il rispondere ai bisogni dei cittadini, rimettendo al centro gli interessi diffusi delle famiglie, del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, degli anziani, dei portatori di handicap, dei giovani e delle imprese avviando un dibattito permanente sia all’interno del partito che all’esterno. Se tutto questo mancherà – conclude Travicelli – se non daremo ai nostri elettori un vero progetto politico che porti incessantemente il bene comune, allora il tutto si ridurrà solo a una conta, a un gioco, ad avidità ed a interessi di visibilità e potere,e questa certamente non è politica”.

Corriere-2010-10-09-pag22

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