Bastia

Famiglia intossicata dal monossido Il gas sprigionato da un braciere

Tragedia sfiorata a Costano di Bastia. I consigli dei vigili del fuoco
RISCHI DA NON CORRERE
«In caso di combustioni è necessario assicurare l’evacuazione di fumi e gas»

COSTANO -POTREBBE essere stato un braciere all’interno di un appartamento in via Fiume a Costano di Bastia Umbra a sprigionare il monossido di carbonio che ha intossicato un’intera famiglia: padre, madre e il figlio diciannovenne, che ora si trovano ricoverati per una leggera intossicazione all’ospedale di Assisi. Una ‘tragedia’ scampata che arriva a poche ore dal dramma di via Briglie di Braccio, nel centro di Perugia dove una donna di 47 anni e i suoi tre cani sono morti all’alba di sabato in seguito ad un incendio divampato all’interno dell’abitazione.
L’INCIDENTE domestico è avvenuto ieri mattina: i vigili del fuoco sono intervenuti dopo che un’ambulanza aveva prestato soccorso alla famiglia e li aveva trasportati in ospedale. Ora sono nel reparto di medicina e i sanitari non hanno fatto ipotesi circa le loro dimissioni essendo ancora in corso alcuni accertamenti medici, ma si ritiene che possano rimanere ricoverati per un paio di giorni al massimo. Al loro arrivo i pompieri hanno notato un braciere, ancora caldo, sul pianerottolo. Presumibilmente questa fonte di calore si trovava all’interno dell’ appartamento e poi è stata spostata una volta che la situazione è diventata preoccupante, prima dell’arrivo dei caschi rossi. Sono state perlustrate anche le altre zone vicine all’abitazione della famiglia per scongiurare fuoriuscite da stufe o caldaie.
MA VISTO il continuo ripetersi di episodi simili i vigili del fuoco del comando di Madonna Alta ritengono opportuno ricordare ai cittadini alcune accortezze da tener presente nell’uso dei sistemi di riscaldamento che richiedono una combustione diretta come caldaie, stufe, bracieri, camini e simili, che spesso sono causa di intossicazioni da monossido di carbonio. Se respirato in maniera prolungata può infatti diventare letale. «Due sono le tipologie di rischio presenti — spiegano i pompieri in una nota — , quelli connessi alla fonte di calore e quelli ancora più minacciosi dovuti alla emissione dei prodotti della combustione (fumo e gas) tra i quali è sicuramente presente l’ossido di carbonio. un gas estremamente pericoloso e difficilmente riconoscibile (è inodore, insapore ed incolore). Per ogni situazione in cui è presente una combustione (un fuoco) è necessario assicurare una perfetta evacuazione dei fumi e garantire la presenza di ossigeno cioè di aria proveniente dall’esterno per assicurare una buona e regolare combustione sia che a bruciare è del gas sia che si tratti di legna o altro combustibile. Nel caso di camini e di stufe funzionanti a legna o pellets è assolutamente necessario che venga verificata la canna fumaria. Nel caso di utilizzo di apparecchi elettrici (stufe, termoventilatori e simili) il rischio può essere rappresentato dal calore emanato dagli stessi che può diventare fonte di innesco di materiali combustibili (arredi, tendaggi e simili) posti in prossimità.

Exit mobile version