Marito e moglie accusati di aver prescritto terapie e medicine nella zona di Bastia Umbra
Compilavano le ricette con timbri contraffatti

 
BASTIA UMBRA – Operavano in coppia, spacciandosi per medici terapisti, specializzati nella cura dei disturbi reumatici e dell’artrosi. E così, grazie al passaparola, avevano trovato diversi soggetti, in prevalenza anziani, disposti a farsi fare massaggi (nello “studio” o a domicilio) e a usare i medicinali che i due prescrivevano loro con tanto di ricetta e timbro, e anche fattura. Ma i due, lei 30 anni della Repubblica Ceca, lui 32 slovacco, marito e moglie, in realtà, pur vantando una laurea acquisita nel proprio paese d’origine, in realtà avevano solo la licenza media. Quindi, senza alcun titolo, si atteggiavano a esperti con chi, nella speranza di trovare una cura alle proprie pene, si fidava di due medici “fai da te”. Le indagini dei carabinieri di Assisi, coordinati dal tenente Rosa, sono partite dalla segnalazione fatta in merito a uno strano via vai che si verificava nell’abitazione dei due stranieri (in regola con i permessi di soggiorno) residenti in un appartamento di Costano, nel territorio di Bastia Umbra. I militari, accertato che effettivamente qualcosa non quadrava, hanno avviato l’indagine ricostruendo tutta la vicenda. E arrivando a denunciare la coppia ipotizzando i reati di truffa, esercizio abusivo della professione medica, usurpazione di titoli, falsità materiale ed evasione fiscale. Secondo quanto riferito ieri mattina dal capitano Rosa durante la conferenza stampa tenutasi a Perugia, i due avevano organizzato un laboratorio dove visitavano i clienti, proponendo loro anche un servizio a domicilio. Il servizio di fatto consisteva in massaggi terapeutici, ma venivano prescritte anche medicine, attraverso ricette recanti il timbro dell’Azienda ospedaliera e la firma della “dottoressa”. Alcuni medicinali mostrati ieri e trovati durante la perquisizione erano delle semplici aspirine, ma da alcune ricette è venuto fuori anche che venivano prescritti medicinali non appropriati e che potevano diventare pericolosi per la salute se usati in maniera non corretta, ovvero per una patologia diversa da quella a cui sono destinati di regola. Per esempio è emerso che una crema per problemi ginecologici era stata prescritta per curare l’artrosi cervicale. Accertato dunque che c’era ben più di qualcosa di strano in quella coppia, i carabinieri hanno effettuato un controllo presso il laboratorio, recuperando materiale di tutti i tipi: ricette in bianco, già timbrate e firmate dalla “dottoressa”, specialità farmaceutiche, vari timbri che riportavano per l’appunto le indicazioni previste per i medici, le coordinate farmaceutiche e le fatture false che rilasciavano dietro compenso. Da queste è venuto fuori che alcune visite venivano pagate sui 35 euro, ma una cura completa era costata a un paziente 500 euro. Ulteriori accertamenti hanno consentito di scoprire che i due in realtà non possedevano la laurea presentata come titolo, ma solo la licenza di terza media. L’indagine è ancora in corso ma sembra che ad aver “beneficiato” delle cure e dei massaggi dei due siano stati in parecchi. Prevalentemente anziani della zona che attraverso il passa parola avevano allargato la clientela della coppia, consentendo di mettere su un giro di introiti che, secondo quanto riferito dai carabinieri, si aggirerebbe intorno a diverse centinaia di euro. nei prossimi giorni verranno effettuati ulteriori accertamenti per delineare con esattezza il pacchetto clienti dei due falsi medici.
  
    
 
 
 
 
 
 

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