I centralinisti chiedono soldi per automezzi e per sostenere le varie attività portate avanti dalla struttura


Decine di telefonate nelle case di Bastia per chiedere donazioni tramite conto corrente


BASTIA UMBRA – Chiamano nelle case. Una telefonata come le tante che arrivano nelle case degli assisani e dei bastioli in questo periodo. Chiedono offerte di solidarietà per la protezione civile. Peccato che questo particolare organismo, così come il Comune di Bastia Umbra e la Prefettura di Perugia, dal quale dipende direttamente la Prociv, non abbiano assolutamente autorizzato nessuna richiesta fondi che, tra l’altro sarebbe illegale.
Negli ultimi tempi moltissime persone hanno segnalato al Comune di Bastia di aver ricevuto telefonate di persone che chiedevano una donazione per la Protezione civile. Una raccolta fondi per poter acquistare automezzi e per garantire il sostentamento della struttura.
“L’offerta è libera, signora. Completamente. Deve – dice l’interlocutore alla persona che ha risposto al telefono – soltanto fare un versamento su questo particolare numero di conto corrente”.
Ovviamente, chi effettua la chiamata con la richiesta di donazioni, specifica di chiamare non solo per conto della Prociv ma anche per conto del Comune di Bastia. Una scena che si è ripetuta più volte al numero fisso di decine e decine di abbonati della zona.
In alcuni casi la stessa richiesta è stata effettuata più volte alla stessa famiglia.
Un comportamento che ha insospettito non poco le persone che sono venute a contatto con queste persone il cui unico scopo, in realtà, è quello di truffare gli interlocutori. Al punto che si sono rivolti al Comune per chiedere chiarimenti. Dagli uffici di Bastia sono ovviamente caduti dalle nuvole. Nessuno aveva infatti autorizzato una richiesta di questo genere. La cosa è stata immediatamente segnalata alle forze dell’ordine. Carabinieri e polizia stanno quindi lavorando per cercare di capire chi abbia deciso di tentare una truffa di questo genere, chiedendo soldi e fornendo un numero di conto corrente che non corrisponde assolutamente a nessuno di quelli in possesso del Comune per questo tipo di attività.
L’amministrazione invita quindi a diffidare di queste telefonate e a non versare alcuna somma su questo conto corrente fantasma. Probabilmente, chi ha deciso di mettere in atto questo meccanismo, ha pensato di ottenere guadagni facili anche puntando sul fatto che, nelle vicinanze delle feste natalizie, molte persone si sentono maggiormente propense a delegare piccole somme in beneficenza. In questo caso non si trattava però di aiutare un’associazione come la Prociv, ma soltanto di garantire guadagni facili ad un gruppo di truffatori.


Raccolta fondi inesistente per la Croce Rossa


BASTIA UMBRA – Bastia ed Assisi sono diventate, negli ultimi tempi, un vero e proprio terreno fertile per truffatori e affini. Negli ultimi tempi, infatti, sono arrivate numerose segnalazioni di persone che chiedevano denaro da devolvere in beneficenza per associazioni importanti ma che, in realtà, avevano soltanto lo scopo di rubare soldi a chi voleva fare una donazione. Poche settimana fa, infatti, era stato avvistato, in giro per Bastia Umbra un uomo che, a bordo di una Golf nera, andava casa per casa a chiedere soldi per la Croce Rossa.
Ma, anche in quel caso, nessuno aveva autorizzato l’uomo a reperire fondi per la struttura.
Le indagini condotte da polizia e carabinieri non hanno ancora portato ad individuare i responsabili della truffa. L’uomo con la Golf, appena iniziate le ricerche, si è infatti dileguato, forse per spostare la sua attività truffaldina in qualche altra zona dell’Umbria.
Ma di casi da segnalare ce ne sono molti. A cominciare dai finti invalidi che chiedono l’elemosina oppure quelli che sottraggono denaro dalle cassette delle offerte fatte in chiesa, come testimoniano le numerose denunce e gli arresti delle forze dell’ordine.

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