La neonata formazione cittadina promette battaglia all’amministrazione comunale
Si è costituito la scorsa settimana al centro Mezzomiglio


BASTIA UMBRA – Nasce il secondo comitato contro il progetto sull’area ex Deltafina. Non si tratta di un progetto contrario a quello già esistente, ma complementare. L’iniziativa riporta il problema alle origini, esprimendo le voci dei cittadini che nell’area ci hanno sempre vissuto e che da anni si battono contro le scelte dell’amministrazione. Il gruppo si è costituito giovedì 5 luglio, con un incontro presso il centro sociale Mezzomiglio ed è composto da Franco Buia, Davide Bruschi, Luigino Ciotti, Maurizio Marchetti, Stefania Rastelli, Amelia Rossi e Gianluca Rossi. “Il nostro comitato – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – si occuperà di fare opera di informazione, nonché sensibilizzazione riguardo le scelte a dir poco discutibili che   l’amministrazione ha intrapreso riguardo dell’area ex Deltafina. Inoltre è nostra intenzione promuovere iniziative varie, affinché certe scelte, le cui conseguenze ricadono direttamente sui cittadini, vengano rimesse in discussione”. Ambizione non troppo ardita, visto che ad oggi la cittadinanza sembra veramente essersi interessata e aver imbracciato le armi per tutelare i propri diritti. In particolare il comitato rappresenta il parere di quanti ritengono inaccettabile che un’area da sempre verde quale quella di via Irlanda sia diventata edificabile e venga oggi rovinata da nuovi palazzi in costruzione, che “rifuggono ogni tipo di rispetto per le priorità inserite nella convenzione tra il Comune e la ditta Baldelli di Terni – puntualizzano i componenti del nuovo comitato -. Riteniamo particolarmente grave da parte dell’amministrazione aver tolto le aree destinate agli edifici scolastici per aumentare e quindi privilegiare i volumi residenziali e commerciali; completamente sbagliato anche lo spostamento della casa famiglia dall’attuale ubicazione in via Santovecchi”. Il nuovo comitato si dichiara stupito nel dover costatare che in 15mila metri di terreno convivano ben cinque diverse destinazioni sociali: “Una confusione urbanistica ed un contrasto veramente eccessivi”.
Alberta Gattucci

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