Calzetti (Ds) chiede chiarimenti sulle opere di urbanizzazione; F.I. polemica sul progetto
BASTIA – E’ il tormentone dell’estate 2005 il piano di recupero dell’ex conservificio Lolli, come lo fu dieci anni fa quando con le ruspe dell’impresa costruttrice dei nuovi fabbricati demolì, davanti ai bastioli esterrefatti, le strutture del conservificio. Ora la questione si pone in termini del tutto diversi e cioè a dieci anni dal piano di recupero, scaduto il 1 agosto scorso, vanno eseguite le opere di urbanizzazione previste allora o quelle in variante richieste dall’impresa attuatrice «Modulo». Il problema è stato affrontato in commissione urbanistica senza arrivare a una soluzione definitiva e oggi l’argomento viene affrontato dal consiglio comunale.
Intanto, Massimo Calzetti (Ds), presidente della commissione, ha inviato una lettera al sindaco chiedendo alcuni chiarimenti: quali opere di urbanizzazione sono state finora realizzate; se esistono ragioni di impedimento per la realizzazione di dette opere previste dal piano di recupero; quali i costi di dette opere da parte della ditta; infine se i volumi previsti in demolizione siano stati effettivamente abbattuti e se i nuovi edifici ne abbiano precluso la demolizione. Nella varietà di domande agli occhi degli addetti ai lavori si evidenza che essendo il piano di recupero ancora da completare, anche nelle opere di urbanizzazione, con quali criteri sono stati rilasciati i certificati di agibilità e abitabilità, se non c’erano i presupposti. Un aspetto su cui intervengono, con una nota, anche i consiglieri di Forza Italia Massimo Mantovani e Luca Livieri. All’ipotetica illegittimità dei certificati, i due consiglieri della Cdl aggiungono una presunta irregolarità nella convenzione originale, quando si prescrivevano parcheggi pubblici in un’area di proprietà di un terzo soggetto. «Perché – si domandano Livieri e Mantovani – si è lasciata scadere la convenzione senza dare completa attuazione alle opere di urbanizzazione? Perché la nuova strada segue un tracciato difforme da quella prevista nel piano?». Tutte domande che dovranno avere risposta prima che il consiglio chiuda la vicenda. Intanto, l’ufficio tecnico comunale è già al lavoro per verificare la legittimità dei certificati di agibilità.
M.S.
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