Bastia

Ex chiesa S. Angelo, ristrutturazione da 550mila euro

Deliberato il parziale utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Il Pd : “Perso un milione con la nuova proposta sul fotovoltaico”
BASTIA UMBRA – La giunta comunale ha deliberato il parziale utilizzo dell’avanzo di amministrazione derivante dal Rendiconto 2009. 556.800 dei 672.324 euro, cui ammontava l’avanzo, vengono così destinate a spese di investimento già programmate, in particolare all’intervento di ristrutturazione dell’ex chiesa di Sant’Angelo, la più antica di Bastia Umbra.
In questo modo si evita il ricorso ad entrate previste e non accertabili entro il 2010 per 208.000 euro (proventi da alienazioni di beni patrimoniali per 130.000 e proventi da contributi statali per 78.000 euro) e ad entrate derivanti da accensione di mutuo per 348.800 euro. La decisione è stata adottata dalla giunta Ansideri e ora sarà sottoposta al vaglio del consiglio comunale. Nel frattempo l’opposizione punta il dito su quello che definisce “l’ennesimo esempio di malgoverno da parte del sindaco Stefano Ansideri e della sua giunta”. Il riferimento è alla mancata installazione, per ora, di impianti fotovoltaici nei tetti di alcuni edifici comunali. “La precedente amministrazione – spiegano i consiglieri comunali del partito democratico – aveva già predisposto tutte le procedure necessarie al riguardo. S’intendeva procedere con la diretta istallazione degli impianti, e, come già hanno fatto molti privati in Italia, finanziare l’intervento con il leasing. Si poteva così ottenere la massima resa economica dagli impianti e, mediante l’appalto della gestione e della manutenzione, si sarebbero ottenute le economie per abbattere i costi del conto energia del Comune di Bastia, del centro fieristico e dei centri sociali. Purtroppo però – aggiungono – il sindaco ha voluto bloccare il progetto già pronto, al quale bastava dare corso senza nessun ulteriore intervento.
Si sono poi attesi 14 mesi, non si sa per quale motivo e con quale scopo, per arrivare alla nuova proposta di giunta. Una proposta che ha stravolto tutto il lavoro già fatto, riducendo le superfici d’intervento e rimandando a soggetti esterni lo sfruttamento degli impianti realizzati, puntando tutto sul possibile affitto che questi avrebbero dovuto versare. Invece la gara è andata deserta e il Comune di Bastia ha così perso un milione di euro, la cifra prevista a base d’asta”.di MASSIMILIANO CAMILLETTI

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