A Bastia Umbra si è conclusa ieri, con un evidente successo di pubblico, la prima edizione in trasferta di Eurochocolate che ha abbandonato l’acropoli perugina per occupare tre padiglioni di Umbriafiere. Visti i golosi arrivati da ogni parte d’Italia, c’è chi sostiene che la nuova sede possa e debba rimanere qui in quanto i padiglioni sono quasi equidistanti sia da Perugia che da Assisi. I due centri in questi giorni hanno toccato con mano il flusso di visitatori che, una volta appagata la gola, non hanno mancato di nutrire anche lo spirito arricchendo il loro bagaglio culturale con visite alle due città. Inoltre ai 14mila metri occupati quest’anno, un anno di rodaggio, che hanno offerto possibilità di creare spazi dedicati e attrattivi per grandi e piccoli, si possono aggiungere nuovi spazi espandendo la manifestazione negli altri padiglioni. Una cosa impossibile da fare in un centro storico.
Quindi non solo cioccolato, perché la fervida fantasia del patron della manifestazione Eugenio Guarducci ha saputo creare tante novità, condite con tanti giochi di parole, che hanno attratto gli irriducibili golosi del gustoso alimento, anche con una miriade di giochi fantasiosi. A guardare la tanta gente che ieri ha voluto timbrare il cartellino sull’ultimo giorno di apertura viene voglia di chiedere a Guarducci i dati di affluenza. Ma si perde tempo, perché risponde, con grande classe e distacco: «I numeri non li diamo, noi li facciamo!». Uno però sembra sicuro e consolidato: circa 25mila erano le prevendite dei biglietti di ingresso prima dell’inizio della kermesse, e a giudicare dall’affluenza quotidiana, chiaramente molto più intensa nei due week end, non si è lontani dal vero se si pensa a quasi 100mila presenze. Va evidenziata la perfetta organizzazione che ha controllato a dovere e con rigore gli ingressi e che ha saputo indirizzare i flussi all’interno in percorsi intelligenti che non facevano perdere nessuna attrazione.
Tra allettanti richiami di una varietà infinita di tipi di cioccolate, grande successo hanno raccolto la Choco Parade, il Padiglione Funny Chocolate, le scatola ChocolaTin, gli Attacca bottone, Choco in casa, Photo Choc e Nomemade, il Choco di Parole e il Choco Circus con la Donna Cannolo, i Chocolieri e la Domatrice di Pasticceri.
In tanti hanno partecipato ai Chochi Olimpici. Ma Guarducci ha saputo utilizzare il cibo degli dei per fare solidarietà ed inclusione mettendo al lavoro un gruppo di giovani appartenenti all’Associazione persone down che hanno prodotto cioccolato poi venduto nel loro stand.
Luigi Foglietti
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