Lo stato di degrado segnalato da alcuni cittadini
di ELISAFALCHETTI
ASSISI – E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di incuria e abbandono in cui versano le lantiche Fonti di
di Moiano ad Assisi. Il degrado è stato segnalato da alcuni cittadini che lamentano la mancanza di cura e di manutenzione che negli ultimi anni è stata riservata a una testimonianza significativa della storia dela città.
Stupisce tale stato dell’area soprattutto in considerazione del fatto che le fonti si trovano in una delle zone più curate delle città e di recente sistemazione,e sono anche di “passaggio” per tutti coloro che usufruiscono del vicino parcheggio di Moiano. Si deve inoltre considerare che le fonti sono anche descritte nelle guide turistiche e quindi necessariamente, seppure sembrano dimenticate, finiscono per essere sotto l’occhio critico di molti,cittadini e turisti.Rappresentano infatti una testimonianza storica, artistica e civile del patrimonio della città,il nome stesso MonsIani fa riferimento a un tempio di epoca romana dedicato al dio Giano, presso il quale sembra esistesse un oracolo.Documentate dal 1155,restaurate nel 1294 dal Capitano del Popolo Guido di Giacomo da Cortona, come risulta da una lapide, sono state oggetto, non molti anni fa,di lavori di recupero a cura della Sovrintendenza. Le acque della fonte erano note per la loro salubrità, ala quale alludevano due iscrizioni ora perdute incise nel muro di fondo del’arcone accanto a tre stemmi, dove oggi ben visibili sono invece delle scritte spray che deturpano un’area già segnata da un’impalcatura, in loco da anni e ormai arrugginita. Accanto ala fonte un lavatoio, già esistente nel 1491 e ricostruito nel 1826.
Alcuni ricordano che nel quartiere di Moiano risiedevano gran parte dei calzolai dela città che per statuto dovevano pulire il lavatoio due volte al mese,e in molti si chiedono a chi spetti oggi tale “obbligo” considerando che la fonti sono piene di foglie secche e di piante infestanti e rischiano di diventare una discarica a a cielo aperto. Restaurate invece non solo continuerebbero ad essere un’attrattiva ma potrebbero essere “riacquisite” dala città ed utilizzate,come già in passato, ad esempio in occasione dele ricostruzioni per le scene notturne dela festa del Calendimaggio.