Operazione del Commissariato di Assisi
BASTIA UMBRA — Con una brillante operazione antidroga il Commissariato della Polizia di Stato ha sgominato un’organizzazione che riforniva una vasta rete di spaccio estesa all’intera valle Umbra, dall’assisano fino a Trevi. Gli agenti del Commissariato, coordinati dal Dirigente Alessandro Belsito, hanno arrestato un albanese F.G. di 26 anni domiciliato a Bastia, con regolare permesso di soggiorno, accusato di concorso nel possesso illegale di stupefacenti. Sono stati, inoltre, denunciati altre tre giovani, due suoi connazionali ed una ragazza 21enne del posto, ritenuti suoi complici. Gli investigatori hanno sequestrato una trentina di grammi di cocaina pura, per un valore sul mercato clandestino di 5.000 euro e denaro contante per 11.600 euro, trovato in un appartamento di via Gramsci insieme a bilancini per la preparazione dello stupefacente. La «Volante» ha bloccato l’albanese in flagranza di reato, mentre consegnava due dosi ad un tossicodipendente, che ha dichiarato di essere venuto a conoscenza del numero di cellulare dello spacciatore in una discoteca del Trasimeno. Gli agenti da tempo erano sulle tracce dello straniero e dei suoi complici. L’albanese, infatti, teneva un alto tenore di vita, pur risultando disoccupato. Assai sofisticata la tecnica da lui utilizzata per sottrarsi ai controlli. Prima di Bastia, era domiciliato a Rivotorto di Assisi e poi a S. Maria degli Angeli. Per spostarsi utilizzava veicoli presi a noleggio con cui raggiungeva i clienti in diverse località; oltre a Bastia ed Assisi, anche Cannara, Bevegna Spello, Foligno, fino a Trevi. Sabato gli agenti lo hanno seguito nei suoi spostamenti a bordo di una Golf noleggiata, dove viaggiavano anche i suoi complici. L’albanese è sceso dall’auto e a piedi ha raggiunto la Fiat dell’acquirente che per la cocaina aveva pagato 100 euro. A questo punto la «Volante» è intervenuta bloccando lo spacciatore e gli altri giovani. L’albanese è stato arrestato, su ordine di custodia del pubblico ministero Antonella Duchini e rinchiuso nel carcere di Capanne a Perugia, i complici invece sono stati denunciati a piede libero.
Massimo Stangoni
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