Allarme a Bastia. Una donna incinta ha aperto il plico con scritto «Attenzione antrace»
LO SPETTRO di una contaminazione da carbonchio, il batterio più comunemente noto come antrace, irrompe alla «Grigi cereali» di Bastiola, azienda di cereali e mangimi per zootecnia, con due differenti buste contenenti polvere scura recapitate alla sede di via Mattei della società e allo studio legale che per l’impresa cura anche il recupero crediti. Tutte regolarmente affrancate. Ma dietro la paura e l’angoscia vissuta da sei persone venute a contatto con la strana polvere c’è il sospetto che si tratti di un’intimidazione, probabilmente proveniente dall’esterno dell’azienda, su cui ora stanno indagando i carabinieri di Assisi. L’allarme è scattato di prima mattina, quando i vigili del fuoco, con la squadra Nbcr (esperta in rischi da guerra batteriologica), i militari e le ambulanze del 118 si sono precipitati a Bastiola. Per le tre dipendenti dell’azienda (e per i tre impiegati dello studio legale) sono scattati i protocolli sanitari previsti in materia. Alcuni locali sono stati sigillati. Al vaglio degli investigatori la provenienza delle missive con scritto «Attenzione antrace» all’interno, e un teschio disegnato. Le buste, sigillate, sono all’Istituto zooprofilattico di Foggia per le analisi, che saranno pronte entro 48 ore.
di ERIKA PONTINI
PERUGIA —HA VENTISETTE anni ed è incinta la dipendente della «Grigi cereali» che ieri mattina ha aperto la lettera con la polvere sospetta. Era indirizzata al titolare dell’azienda, Luciano Grigi. Una società florida, la sua, che negli ultimi tempi si è ingrandita acquisendo tra l’altro la Valigi di Torgiano. In un biglietto all’interno della la busta, la scritta che ha terrorizzato la donna: «Attenzione antrace» e, accanto, disegnato, un teschio. E’ scoppiato il panico negli uffici di via Mattei. Altre due donne sono entrate in contatto con la busta sospetta. Di lì l’allarme e l’arrivo di carabinieri, vigili del fuoco e 118.
LA MISSIVA è stata spostata in bagno. Sono stati poi i vigili del fuoco, con la squadra Nbcr, a sigillare la busta, che aveva dentro una polvere marrone, e a inviarla all’Istituto zooprofilattico di Foggia che entro 48ore scioglierà il rebus. Dicendo se si è trattata di un’intimidazione — come sospettano gli inquirenti — oppure se la minaccia è arrivata con una polvere che richiama la guerra batteriologica nei grandi ‘teatri’ di scontro nel mondo. La macchina di sicurezza si è però dovuta mettere in moto precauzionalmente. Le tre dipendenti sono state trasportate al centro malattie infettive del Santa Maria della Misericordia.
POCO DOPO, mentre alla «Grigi» si cercava di capire la matrice della lettera, ne è arrivata una uguale, e con la stessa grafia così semplice da sembrare quella di una bambino. Uno scritto elementare, spiega chi ha avuto modo di vederla. La busta è stata aperta nello studio legale di Bastia Umbra dell’avvocato dell’azienda. Altre tre persone — tra cui la moglie del legale — hanno dovuto subìre la stessa profilassi. La doppia intimidazione e l’immediato interrogatorio di Luciano Grigi (sentito come persona informata sui fatti) hanno orientato gli investigatori sulla pista esterna. Al vaglio dei militari — guidati dal maggiore Marco Sivori — le pratiche di recupero crediti per verificare se il movente dell’intimidazione possa nascondersi nella rabbia di qualche fornitore o acquirente del Gruppo.
NEL POMERIGGIO l’allarme sanitario è parzialmente rientrato. Il direttore sanitario dell’ospedale, Manuela Pioppo, ha reso noto che le pazienti sono state dimesse. Monitorate dai sanitari, anche con prelievi ematologici e tampone nasale, proseguiranno la terapia antibiotica a casa fino all’esito delle analisi sulla polvere. Un locale e un bagno della «Grigi» sono stati sigillati dai vigili del fuoco per scongiurare qualsiasi possibile contaminazione. Ma l’attività lavorativa nell’azienda va avanti. Chiuso, per sicurezza, lo studio legale.
«Episodio sconcertante, ma non ho conti in sospeso»
IL RACCONTO DEL TITOLARE PARLA LUCIANO GRIGI: ‘CI HA COLTO DI SOPRESA. QUI C’E’ SOLO GENTE CHE LAVORA’
BASTIA UMBRA —«E’ STATA una brutta sorpresa che ci è arrivata addosso senza alcun preavviso e che ci ha preoccupato parecchio, ma di possibili nemici non me ne vengono in mente». Luciano Grigi (nella foto mentre entra negli uffici) l’imprenditore titolare, insieme al fratello Marco, dell’azienda oggetto dell’intimidazione, è ancora scosso. Ha trascorso una giornata nervosa tra la sede di Bastiola della sua azienda, l’ospedale dove erano state ricoverate a scopo precauzionale le sue collaboratrici e la caserma dei carabinieri, per cercare di disegnare uno scenario possibile dietro l’invio della busta con scritto «Attenzione antrace». «Il fatto ci ha particolarmente allarmato, anche perché una busta identica è stata recapitata all’avvocato Andrea Ponti, che è nostro consulente legale».
GRIGI ha profonde radici a Bastia, dove la sua famiglia risiede da moltissimi anni. Gran lavoratore e imprenditore stimato, è stato colto di sorpresa dall’episodio di ieri mattina. «Una vicenda di straordinaria gravità per il fatto che ha coinvolto gente che lavora ed è qui con noi solo e soltanto per lavorare». Chiaramente la misteriosa iniziativa ha avuto un intento intimidatorio, una sorta di minaccia rivolta a chi deve raccogliere il messaggio.
«MA IO NON RIESCO a leggere alcun messaggio — spiega ancora l’imprenditore —, in quanto non ho conti in sospeso di alcun genere, al di fuori dei debiti e crediti normalmente legati alla nostra attività, che ha uno scenario nazionale e non solo locale». Nel corso di questi anni, in particolare dal 2007, l’azienda si è ampliata, ha acquisito nuovi marchi, si è aperta nuovi mercati. «Mi sembra fantascienza — prosegue l’imprenditore —. Saranno gli investigatori a dare risposte e nomi ha chi ha voluto compiere un gesto così tanto grave. Da parte mia e nostra continueremo a fare quanto abbiamo fatto finora nell’interesse legittimo dell’azienda e nel rispetto del ruolo che ci siamo scelti. Non possiamo certamente rispondere di azioni, magari anche in forma di scherzi, di cui siamo soltanto vittime».
Massimo Stangoni
IL PROFILO DA 8 A 41 MILIONI DI FATTURATO CON QUARANTA DIPENDENTI. REALTA’ RILEVANTE
Impresa in crescita, acquisizioni importanti
BASTIA UMBRA —IL GRUPPO Grigi è una realtà imprenditoriale consolidata nel territorio e in crescita, sopratutto in un momento in cui la crisi economica sta divorando il tessuto produttivo. Per l’attività che svolge nel settore dei mangimi ha un mercato di dimensioni nazionali. E’ venuto affermandosi in questi anni, in cui molti protagonisti tradizionali dell’industria agroalimentare umbra sono stati invece costretti a mollare.
LA SEDE principale è a Bastia Umbra con lo stabilimento ‘Nuovo Molino Assisi’ gestito dai fratelli Luciano e Marco Grigi, che hanno ereditato il sito dal padre Giuseppe. Grazie al sistema di produzione, alla rete commerciale e ad una spiccata vocazione all’innovazione, anche organizzativa, il gruppo ha acquisito altri marchi: prima l’azienda Valentini di Todi e nel 2012 l’azienda mangimistica Valigi di Torgiano. Alle dipendenze del gruppo lavorano una quarantina di addetti con diversi ruoli e recentemente, invece che licenziare come accade altrove, sono state fatte assunzioni.
IL GRUPPO Grigi è partito nel Duemila con un fatturato di 8 milioni di euro e con 6 dipendenti, e un anno fa registrato un fatturato di 41 milioni di euro. La società Nuovo Molino di Assisi s.r.l., capofila del gruppo, è nata nel 1977 dalla trasformazione della ‘3 G’ di Giovanni e Giuseppe Grigi snc. Nel 1999 il gruppo ha investito 20 milioni di euro utilizzando gli incentivi offerti dall’Unione Europea e dalla Regione Umbria, finalizzati a rendere più competitivo il settore agro-industriale.
L’IMPEGNO del gruppo imprenditoriale è quello di rafforzare lo sviluppo tecnologico e commerciale delle produzioni, mantenendo un’impostazione di alta qualità che da sempre caratterizza l’attività della famiglia Grigi.