C’era una volta il diritto di cronaca e la libertà di espressione….
Dopo aver costretto il giornalista Marcello Migliosi, Direttore di Umbriajournal, ad interrompere i filmati e ad abbandonare la Sala della Consulta facendo appello ad un articolo del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che, di fatto, ha “silenziato” il diritto di cronaca espressamente garantito dalla Costituzione, il Presidente del Consiglio di Bastia Umbra, Stefano Santoni, alle ore 23:00 di ieri sera, ha dichiarato conclusa la seduta del Consiglio comunale a seguito dell’intervento in aula del Consigliere di maggioranza Luigi Errico, il quale ha così testualmente dichiarato: “avendo risposto a quelle problematiche più sensibili agli occhi dei cittadini, riteniamo opportuno proporre il rinvio dei prossimi punti all’ordine del giorno alla prossima seduta consiliare”, raccogliendo il voto favorevole solo dei Consiglieri di maggioranza (molto spesso le sedute consiliari si protraggono ininterrottamente fino alle 2/3 di notte).
In tal modo è stata rinviata proprio la discussione di due mozioni “scottanti” recentemente protocollate dal Consigliere del Gruppo Misto Avv. Fabrizia Renzini ed aventi ad oggetto: la prima, la richiesta di riduzione di spesa della tassa rifiuti; la seconda, il caso “parentopoli”, già balzato all’attenzione della cronaca sia locale che nazionale e che vede, nell’elenco degli scrutatori selezionati per il prossimoreferendum del 4 dicembre, il nome dei figli dell’Assessore ai LL.PP, della Segretaria del Sindaco, di un Consigliere e di svariati dipendenti del Comune di Bastia Umbra.
Da quanto si evince dalla scelta della maggioranza, i due argomenti posti all’attenzione della seduta consiliare di ieri sera da parte del Consigliere Renzini non avrebbero avuto per i cittadini la stessa importanza degli argomenti precedentemente trattati, tanto da essere rinviati a data da definirsi; e questo nonostante il fatto gravissimo che proprio ieri è giunta notizia dell’arresto del Direttore della GESENU – che qui a Bastia gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti (GEST) – oltre al fatto che il caso “parentopoli” sta diventando una piaga nazionale in cui logiche clientelari e parentali prevalgono sul buon senso e sul principio di trasparenza della P.A. e che, peraltro, ieri sera sembra aver anche scatenato in pubblico le ire dell’Assessora bastiola coinvolta.
Per il momento, non è escluso che il contenuto dell’art. 26 del Regolamento comunale possa essere, a breve, sottoposto al vaglio dell’Assise bastiola.
Quanto al rinvio immotivato delle mozioni, preferiamo che siano i cittadini ad esprimere il loro giudizio, magari quando andranno di nuovo alle urne per scegliere i propri rappresenti comunali.
Avv. Fabrizia Renzini
Consigliere Gruppo Misto del Comune di Bastia Umbra
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