Dopo il richiamo europeo sui ritardi italiani, l’associazione degli agricoltori torna all’attacco


L’Unione europea bacchetta l’Italia per non aver adottato le misure necessarie per promuovere adeguatamente le energie rinnovabili. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) dell’Umbria coglie la palla al balzo e torna a ribadire l’esigenza di accelerare i tempi del programma agrienergetico. “E’ assolutamente necessario procedere in tempi veloci nell’avviare il processo per la produzione dei biocarburanti previsto dalla legge 81/2006 – afferma l’associazione umbra – Nella legge si prevede che i biocarburanti di origine agricola siano immessi al consumo nella misura pari all’ 1 per cento e che tale percentuale va aumentata di un punto per ogni anno, fino al 2010”.
Secondo la Cia, dopo il richiamo dell’Ue, è necessaria l’immediata attuazione dell’obbligo di legge che prevede che dal prossimo primo luglio i produttori di carburanti siano obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola. A tale proposito, la Cia ribadisce la richiesta di convocazione del Tavolo di filiera agrienergetica rivolta dalle organizzazioni agricole al ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno.
Del tema del rapporto fra energie rinnovabili e agricoltura, tra l’altro, si era parlato sabato scorso a Bastia Umbra, nel corso del workshop organizzato dalla Cia regionale in occasione di Agriumbria e al quale hanno preso parte numerosi esperti del settore. In particolare dal convegno è emerso che “anche nel futuro dell’agricoltura umbra – come ha detto il presidente regionale Cia Walter Trivellizzi – occupano un posto rilevante le energie rinnovabili, come possibile risposta alle esigenze di integrazione del reddito degli agricoltori e nel rispetto delle indicazioni contenute nel protocollo di Kyoto”. Marco Failoni, vicepresidente AielCia (Associazione Italiana energie del legno) ha ripercorso lo stato attuale del settore.
“L’obiettivo a cui puntiamo – ha detto Failoni – è quello dell’impresa agrienergetica, che produce e vende energia. Il settore ha grandi potenzialità di sviluppo”. E non si tratta solo di potenziare la produzione di biocombustibili, ma anche di energia elettrica da fonti rinnovabili. C’è molto interesse da parte degli agricoltori umbri verso questo argomento, che dovrebbe portare in breve tempo alla realizzazione di nuove infrastrutture elettriche basate sul fotovoltaico, attualmente incentivato da contributi ministeriali. La Cia Umbria ha anche stipulato una convenzione con l’azienda leader in Europa nella produzione e distribuzione di impianti solari e fotovoltaici, la Sunerg Solar Energy srl di Città di Castello ed è stato l’esperto Luciano Lauri ad illustrare i vantaggi che tutti gli associati Cia avranno al momento della realizzazione dell’impianto. A suffragare l’importanza del tema affrontato dalla Cia Umbria, l’esistenza nella nostra regione di interessanti esempi di impianti per il recupero di materia dalle biomasse, come il nuovo impianto di compostaggio di qualità di Foligno il cui funzionamento è stato illustrato da Moreno Marionni, del Centro Ambiente Spa. Carla Donnini, responsabile nazionale Area Territorio e Sviluppo locale della Cia ha ricordato che “due sono le linee da perseguire: a livello nazionale lo sviluppo delle filiere del biodiesel, che già esiste da anni e del bioetanolo, con il coinvolgimento degli imprenditori agricoli.
A livello locale, il riconoscimento dell’impresa agrienergetica che coltiva, produce e vende energie rinnovabili quale espressione concreta del ruolo multifunzionale dell’imprenditore agricolo”.

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