BASTIA UMBRA-NUMEROSI cittadini hanno partecipato all’incontro promosso dall’amministrazione comunale in cui è stato presentato il progetto di impianto per la produzione di l’energia elettrica da fonte rinnovabile alimentata a biogas, più nota come impianto a biomasse.
Nel progetto entra la filiera agricola, con l’utilizzo di mais e granoturco, materiali prodotti nei terreni agricoli circostanti l’impianto che sarà realizzato nella frazione di Costano, a ridosso del depuratore fognario che raccoglie gli scarichi di Bastia e Assisi. La gran parte dei presenti all’assemblea erano abitanti di Costano, la frazione in cui per decenni si sono concentrati gli allevamenti suinicoli per i quali i residenti hanno dovuto subire pesantissimi disagi sia per i cattivi odori, sia per l’inquinamento da reflui zootecnici. L’uso scorretto dei reflui ha provocato nel 2009 un’inchiesta giudiziaria ancora oggi aperta. I numerosi interventi dei cittadini nell’incontro in Comune riflettevano la preoccupazione generale che Costano possa subire gli effetti negativi per l’ambente, in particolare per i cattivi odori. Non sono bastati a questo riguardo le assicurazioni fornite dai due progettisti, gli ingegneri Maurizio Commodi e Filippo Ceccarini, secondo i quali il deposito dei residui agricoli sono inodori e non inquinanti. L’impianto produrrà un megawatt di energia elettrica e avrà una durata di 15 anni, il tempo massimo previsto dalla normativa vigente. Il segretario Pd Vannio Brozzi ha proposto una delibera del consiglio comunale di Bastia che vieti la realizzazione di qualsiasi impianto a biomasse sul territorio comunale. Il sindaco Ansideri, respingendo la proposta perché priva di fondamento, ha invece proposto un sopralluogo ad un impianto a biogas per rendersi conto sul campo dei contenuti del progetto a beneficio degli amministratori comunali e dei cittadini interessati, prima di qualsiasi decisione definitiva.
m.s.

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