Bastia

Elezioni, i nomi per le primarie del centrosinistra

II segretario deI Pd smentisce categoricamente la volontà di dimettersi. In lizza per la candidatura Pecci, Criscuolo e Ascani


MASSIMILIANO CAMILLETTI
BASTIA UMBRA – Si sono chiusi ieri sera i termini per la presentazione delle candidature alle primarie della coalizione di centrosinistra che a giugno contenderà al centrodestra il governo cittadino. Almeno tre, salvo sorprese dell’ultimo momento, i candidati che gareggeranno per la candidatura a sindaco: il consigliere comunale del pd e ultimo segretario dei Ds Erigo Pecci, l’ex assessore ai Lavori pubblici Antonio Criscuolo e la socialista Maria Rita Ascani. A sostegno di Pecci, alcuni membri del direttivo del Pd, tra cui il presidente, il capogruppo, alcuni consiglieri e assessori, hanno firmato un documento intitolato “Per una città davvero nuova” che sarà d’indirizzo alla campagna elettorale per le Amministrative. Il documento presuppone una cultura politica moderna e progressista e un’amministrazione innovativa, forte e autorevole che sappia rispondere alle richieste avanzate dalla società locale.
“Una riconversione di quei valori come lo sviluppo sostenibile, l’uguaglianza e la solidarietà – recita il documento – costruita sulla base del particolare momento storico che è in corso e del particolare contesto territoriale in cui la nostra città si trova. Per questo, ci servono alleanze politiche non contro qualcosa, ma per amministrare nell’interesse di tutti”. Sempre ieri il coordinatore comunale Roberto Capocchia ha incontrato il segretario provinciale del Pd Alberto Stramaccioni smentendo ogni ipotesi di dimissioni dopo le tensioni dei giorni scorsi relative al mancato accordo con il gruppetto di esponenti della Margherita che pertanto restano ancora fuori dal partito. Capocchia si è fatto interprete della maggioranza della segreteria e del direttivo locale del Pd dicendo no all’accordo proposto dai Dl che conteneva, tra le altre cose, un giudizio negativo sull’operato della giunta Lombardi e l’allargamento, ritenuto eccessivo, dei componenti della sua segreteria.

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