Bastia

Educatrice e rappresentante legale del centro per l’infanzia davanti al giudice


BASTIA UMBRA (p. a.) – Due rinvii a giudizi per la morte del piccolo Edoardo. Il gup Marina de Robertis ha deciso il rinvio a giudizio per abbandono di minore della educatrice, L.P., e della rappresentante legale, R.O., dell’asilo nido ” Piccole orme” di Bastia Umbra dove il 13 marzo 2008 morì il piccolo di 13 mesi.
Dopo un primo rinvio tecnico lo scorso febbraio, ieri a porte chiuse il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio al 5 novembre per l’educatrice di turno quella sera, difesa dall’avvocato Terranova, e la rappresentante legale del centro per l’infanzia, difesa dal legale Zuccaccia. Secondo l’accusa quella sera avrebbero abbandonato Edoardo del quale avevano la custodia, fatto dal quale sarebbe derivata la morte del piccolo per asfissia acuta da inalazione di materiale estraneo secondaria a vomito.
E’ passato oltre un anno ma il dolore per i genitori è ancora lancinante come allora. Il piccolo fu trovato senza vita all’asilo nido “Piccole Orme” di Bastia giovedì 13 marzo, intorno alle 17,30; le educatrici dopo aver controllato il bambino addormentato, si erano accorte che non respirava più e aveva sulla bocca un pò di vomito. Si pensò subito alla morte in culla o un rigurgito improvviso come spesso accade per i piccoli (anche se risulta strano per un bimbo di oltre un anno). Fu quindi disposta l’autopsia da parte del pm Isaia titolare dell’inchiesta sul corpicino del piccolo all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Ma i risultati dell’esame autoptico, secondo la perizia di parte, avrebbero escluso le ipotesi precedenti, mostrando che il bambino era in buona salute. Come d’altra parte hanno sempre sostenuto i genitori. In attesa del dibattimento e del giudizio del giudice resta il dolore per una morte così lacerante. Per una morte, quella di un bimbo di pochi mesi, che per una madre non ha pari. Resta la voglia di avere giustizia da un lato ma anche il diritto di dimostrare la propria innocenza dall’altro. Anche se un genitore non può accettare la fatalità. Non potrà mai accettarla. Adriano e Mariana Nicolau, i genitori del piccolo Edoardo Maestrelli sono rappresentati dall’avvocato Francesco Cappelletti.

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