Nell’area macerie nelle vasche e rifiuti abbandonati ovunque

L’ex piscina è ora una discarica a cielo aperto


BASTIA UMBRA – L’Eden Rock come le case abbandonate di Gravina? Il paragone potrebbe sembrare azzardato, anche se in fondo, le similitudini non mancano: in entrambi i casi le macerie sono accessibili a tutti. Aperte le porte delle case abbandonate in Puglia, aperto il cancello dell’ex piscina aperta di Bastia Umbra, demolita circa un anno fa. Dentro per fortuna non ci sono pozzi profondi in cui cadere, ma di certo non mancano pericoli. Innanzi tutto l’area è piena di macerie che riempono le vasche d’acqua oramai inesistenti, oltre alla collinetta su cui generazioni di bastioli hanno preso il sole per anni. Poi rifiuti di ogni genere, dimensione e grado di pericolosità sono a portata di tutti. E se il gusto del proibito attira le comitive di minori a caccia di ardue imprese da raccontare ai coetanei e nascondere agli adulti, la vecchia piscina distrutta potrebbe essere luogo interessante per incontri poco adeguati alla luce del sole. La zona non è particolarmente illuminata, né frequentata, se non fosse per i clienti del tennis club e della discoteca poco distante, il cui accesso è comunque collocato in via Giontella. Anche li si trovano ex stabilimenti aziendali da anni abbandonati, ma l’edificio è almeno chiuso al pubblico. L’Eden Rock è invece inspiegabilmente accessibile da chiunque. Situazione che di certo non renderà tranquilla la vita di molti genitori, specie di quelli
che hanno acquistato appartamenti presso i tre palazzi costruiti tra via Irlanda e i binari ferroviari. Insomma, alla fine sempre li si va a parare: che fine ha fatto la variante al piano ex Deltafina? Come possono i bastioli digerire l’assenza di una piscina aperta, quella storica e unica della cittadina, se l’area giace ancora come appena demolita? E i comitati, per le scuole nell’area ex Deltafina e Mezzomiglio, stanno tornando all’attacco.
Alberta Gattucci

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