Bastia Umbra A Klimhouse 27 espositori del territorio. Rometti: prima regione per certificazione della sostenibilità ambientale
PERUGIA – Anche nei comuni dell’Umbria le fonti rinnovabili cominciano ad avere un ruolo sempre più ampio per la produzione di energia. E’ quanto emerso dal rapporto su “efficienza energetica e rinnovabile in Umbria” presentato da Legambiente nell’ambito del convegno “Comuni rinnovabili ed efficienti” a Umbria-fiere ieri nella prima giornata della rassegna “Klimahouse-Umbria”, che ospita 135 espositori, di cui 27 provenienti dall’Umbria.
Edoardo Zanchini, responsabile nazionale energia e clima di Legambiente, ha reso noto alcuni dati sulla presenza di fonti rinnovabili attuati nei comuni dell’Umbria. Sono 81 i comuni umbri (su 92) che possiedono almeno un impianto da fonti rinnovabili installato nel proprio territorio. Di questi 52 sono piccoli comuni, fino a 5mila abitanti, 20 sono comuni medi, fra i 5mila e i 20mila, 7 sono medio-grandi, tra 20mila e 100mila abitanti e 2 sono grandi comuni con un numero di abitanti superiore a 100mila. Per il solare termico sono 46 Comuni che possiedono sul proprio territorio un impianto di questo tipo: sono già stati installati 2.959.98 metri quadrati distribuiti tra edifici pubblici, privati e aziende. Il comune con la più alta diffusione di solare termico, in relazione al numero di abitanti, è Cascia con 153,37 metri quadrati per 1000 abitanti e 500 metri quadrati complessivi mentre è Terni, in termini assoluti, il comune con la più alta superficie installata di pannelli solari termici con 871 metri quadrati e una media di 7,7 metri quadrati ogni 1000 abitanti. E’ Narni il comune con la più alta diffusione di pannelli solari fotovoltaici con 69 impianti su tetti, 12 impianti su pensiline e 6 impianti a terra. Fossato di Vico è invece l’unico comune umbro a possedere impianti eolici per una potenza complessiva di 1,5 megawatt. Silvano Rometti ha ricordato che “la Regione dell’Umbria,Pio, con la legge 17 del 2008, è stata la prima regione in Italia a mettere a disposizione del pubblico un percorso in grado di certificare il grado di sostenibilità ambientale (e non solo energetica) di un intervento edilizio.
La legge ha l’obiettivo perseguire una maggiore tutela dell’ambiente e delle risorse non rinnovabili nonchè la promozione di spazi abitativi idonei a garantire la migliore salubrità per innalzare la qualità della vita”.