LA REGOLA «Utilizziamo i pc nelle ore di lavoro, senza sottrarre tempo alla preghiera»

LA «SCELTA»LA COMUNITA’ MONASTICA HA UN PROFILO ANCHE SU FACEBOOK

COMUNICAZIONE «COSI’ INTERCETTIAMO GIOVANI E FAMIGLIE CHE VOGLIONO PARLARCI»
PERUGIA – IN CLAUSURA, ma tutt’altro che fuori dal mondo. Per suor Myriam D’Agostino, 33 anni, napoletana di origine e umbra d’adozione, la ‘rete’ è una «finestra sempre aperta». La monaca, laureata in Filosofia e diventata di recente giornalista pubblicista, accoglie con entusiasmo il «sì» del Vaticano all’uso dei social anche da parte di chi ha scelto di dedicare la propria esistenza a preghiera e meditazione. «SIAMO nel 2018 e anche il nostro impegno è cambiato. Rendiamo un servizio alla comunità, ci occupiamo di tantissime situazioni e dobbiamo poter
comunicare con la gente», spiega la religiosa che 11 anni fa è entrata a far parte della comunità monastica benedettina di Sant’Anna, a Bastia Umbra. Da qualche tempo il monastero di clausura ha non solo un proprio sito internet, ma anche una pagina Facebook: «Nessuna di noi ha un profilo social personale – puntualizza suor Myriam –, è la comunità monastica, sotto la guida della Madre Badessa, che si interfaccia con l’esterno. Ospitando spesso ragazzi e pellegrini, abbiamo l’esigenza di restare in contatto con loro e i nuovi strumenti facilitano le cose». NELLA STRUTTURA  c’è una stanza con alcuni computer che le suore possono utilizzare in giorni e orari prestabiliti. C’è poi un cellulare a disposizione delle consorelle che ne abbiano necessità. Niente Instagram: le foto che vengono pubblicate on-line riguardano soprattutto luoghi ed eventi. «Condividiamo scatti che mostrano i nostri ambienti, ad esempio l’orto che coltiviamo», dice Myriam, che tiene le fila del sito web. «Ogni giorno – racconta – per un’ora mi dedico a rispondere alla corrispondenza virtuale. Riceviamo molte mail e le domande sono varie. I giovani chiedono informazioni sulle relazioni, gli adulti sul lavoro, i genitori su questioni legate alla famiglia. Chi fa ricerca vocazionale vuole sapere com’è la nostra vita. Alcuni ci chiedono indicazioni su dove soggiornare e in quel caso li mettiamo in contatto con i vari monasteri». L’apertura ai moderni canali di comunicazione, sostenuta da Papa Francesco, non scalfisce il rigore della vita contemplativa: «Li utilizziamo nelle ore del nostro lavoro senza mai sottrarre tempo alla preghiera», evidenzia suor Myriam, che sogna di pubblicare un libro dedicato ai giovani.
Chiara Santilli

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.