IL SOGNO E’ REALTA’
di MIRKO D’AMATO
BASTIA – Molti atleti dell’Est avranno la pensione soltanto se vi parteciperanno, mentre la favola dei bobbisti giamaicani rischia di chiudersi proprio a Torino 2006.
Per il bastiolo Stefano Bartocci invece le olimpiadi italiane rappresentano il sogno della vita: «L’inserimento nel gruppo dei nove bobbisti che costituiranno i due equipaggi azzurri del bob a quattro e la riserva – afferma Bartocci, che a diciassette anni sfiorò l’esordio nel torneo di serie A di pallamano –, rappresenta già un grande successo personale. Le squadre italiane sono in grado di centrare risultati importanti e io sono pronto a dare tutto». Una vita vissuta all’insegna dello studio, laureando in scienze politiche, e attività sportive. L’atletica è la sua seconda passione sportiva. Ma i risultati sperati non arrivano, e Stefano decide di trasferirsi in Spagna per seguire un progetto Erasmus.
Qui conosce Javier Perez Yustos, suo attuale allenatore, che lo aiuta a trovare il giusto equilibrio psico fisico da applicare all’allenamento e arrivano i personali sui sessanta e cento metri piani. «Nel novembre 2002 – racconta Bartocci – Nicola Belli, direttore agonistico del bob, contatta i primi atleti non inseriti nei gruppi militari per effettuare i test per il bob. Due mesi più tardi vengo convocato per la prima volta in nazionale per partecipare a Innsbruck alla Coppa Europa».
Ritiri di preparazione, allenamenti estivi allo stadio Santa Giuliana e gare «se questo sogno è diventato realtà devo dire grazie anche a sponsor come Scai Hitachi, che sostiene anche altri atleti della nazionale e la regione piemonte». Si avete letto bene, il Piemonte sostiene un atleta umbro «le istituzioni umbre mi risposero che non interessava loro la mia attività e non erano in grado di potermi aiutare».
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