Bastia

Eccellenza: il Villabiagio fa paura

Focus La situazione prima della ripresa del campionato. Angelana e Pontevecchio al di sotto delle aspettative

Il Trestina può allungare mercoledì ma… Il Castel del Piano è la rivelazione

di Gianluca Zinci

PERUGIA – La super Eccellenza delle grandi firme vede tre compagine, tre corazzate che si giocheranno da qui alla fine il biglietto d’ingresso in D. Trestina, Villabiagio e Subasio, tre pretendenti che da agosto avevano sbandierato, chi più, chi meno, al salto nel massimo campionato dilettantistico.L’Oscar del mercato l’avevano vinto proprio quelle squadre che ora sono lì davanti a tutti, solo l’Angelana che in estate aveva fatto bene si è un po’ persa. Trestina che, se vince il recupero col Petrignano, può dare un allungo importante ma che deve guardarsi e parecchio dal Villabiagio. Nomi alla mano, la squadra di Guastalvino soprattutto dalla cintola in su mette paura. In mezzo al campo Goretti e Giuliacci sono un lusso autentico per la categoria. Lì davanti Tomassini con Belli fanno faville ed ora c’è un certo Bura che è un po’ più che una utile ruota di scorta. Il Trestina è ben organizzato, punta molto sulla storica ossatura di un organico che ha scritto bellissime pagine del sodalizio bianconero. Bambini e Ceccagnoli hanno gestito benissimo la retrocessione: Mancini colpisce, Ceccagnoli inventa e Guazzolini ha trasmesso la sua voglia di emergere.La Subasio si sta ancora rinforzando. Massimo Cocciari,uno abituato a salire sui treni in corsa, ha scritto la lista della spesa a Ercolani per rendere più competitiva una rosa che non può dipendere solo da Gianluca Porricelli. Ora il tecnico di Ponte Pattoli potrà contare sul prezioso rientro di Gramaccia, sperando di trovare quella continuità che con Petrini è mancata. Le tre battistrada se la giocheranno sino alla fine, perché gli organici sono di valore e spessore. La sorpresa Il Castel del Piano si merita però la copertina. La truppa di Ciucarelli è senza ombra di dubbio la rivelazione di questa stagione. Squadra giovane, costruita con saggezza e oculatezza. A Castel del Piano sono stati lungimiranti nel capire che la salvezza passava nel costruire una difesa forta: missione compiuta. Ledue garanzie si chiamanoTempesta e Marianeschi, con Malocay che davanti ha fatto il suo, oltre al super lavoro di Fabrizio Ciucarelli che ha valorizzato tanti giovani da Merkous aMerkaj. Le delusioni Se il Castel del Piano è la rivelazione, Angelana e Pontevecchio sono due delusione.Montecucco può aggiustare il tiro se alzerà la Coppa. E’ quasi un obbligo per Di Giuseppe e soci far fuori il Ventinella. L’organico di Montecucco è validissimo ed è impensabile che oggi l’Angelana sia così lontana dai posti che contano. Ora è arrivato anche Pica che non sarà della finale, ma per riempire il bicchiere, l’Angelana dovrà regalare la Coppa ai propri tifosi. Questa Ventinella è un osso duro. Farsi ha dimostrato di essere un tecnico che ormai non può più essere considerato un emergente. La sua squadra gioca bene, in maniera sparagnina. La stagione per De Luca e soci è interessante e chissà che non possa diventare bellissima. Dalla Pontevecchio era lecito attendersi di più. La storia lo impone. Ha pagato Balducci e così il duo Monsignori Caliendo ha puntato su Mattoni, che smaniava dalla voglia di tornare in pista, con l’obbligo per i vertici rossoverdi di regalare una punta all’allenatore, altrimenti sarà durissima. La Pontevecchio rischia di fare una stagione di sofferenze, al pari di Cannara,Trasimeno e Torgiano.Entrambe hanno cambiato i timonieri. Il Cannara si è affidato a Luzi e con quell’organico starelìin fondo fa venire un po’ i brividi,ma Gammaidoni non ha inciso e Fastellini non si è ripetuto.A Torgiano si è pagatol’addio diMontecucco e quel ciclo finito e il solo Mortaro non può bastare per evitare i play out. Per la Trasimeno ci vuole un girone di ritorno super, ma Cagiola fa bene a crederci. Discorso a parte Bastia e Petrignano meritano un discorso a parte. A Bastia è tornato il sereno dopo il cambio societario.Finita l’era Bartolucci.Mammoli e Marchi hanno riportato il sorriso, ora se Borrello programmerà bene la stagione il futuro potrà essere sicuramente sereno, soprattutto in prospettiva. Il Petrignano non avrà problemi a salvarsi per un paio di motivi: Matteo Brunori è un cecchino e in panchina c’è un signore allenatore dal nome di Giampiero Ortolani. Todi, Massa e Narni Stagione grigia per il Todi. Pesa l’addio di Tascini, non bastano Tarpani e Liurni a cantare e portare la croce e bsognerà alzare le marce per evitare un finale thrilling. Narnese e Massa Martana sono in mezzo al guado. Turchi ha fatto unlavoro egregio ed ora con un Manni in più può dormire un pizzico più sereno. A Narni la squadra è buona, giovane ma con tre elementi di grandissima esperienza ei play off sono alla portata, al pari di un San Sisto un po’ troppo giovane che aveva bisogno di una punta, ma il club perugino fa bene a guardare con grandissima attenzione al bilancio.

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