Bastia

E’ un Bastia che già piace nei primi test

IL BASTIA C’È e a dirlo non sono opinioni pur qualificate, ma è il campo. Nelle due amichevoli, la prima con il Pisa a Norcia e la seconda, sabato sera, con il Perugia a Città della Pieve, la squadra del presidente Cristofani è stata sconfitta per 2-0 con squadre che militano in campionati professionistici (B e C1). L’unico rammarico, forse, è il fatto che le due amichevoli si sono giocate fuori casa e pochi tifosi hanno avuto modo di rendersi conto della situazione. Mister Claudio Tobia, il ‘deus ex machina’ della società biancorossa, ha risposto con i fatti alle critiche che sono arrivate dalla fine dello scorso campionato. In particolare per aver favorito la partenza di giocatori esperti che erano diventati punti di riferimento della squadra: il capitano Panzolini, Belcastro, ma anche Romoli, Scarcella e Cioci. «Non voglio parlare del passato — spiega il ‘cinghiale’ Tobia — oggi il nostro dovere è lavorare con la squadra che c’è e pensare al futuro. Pur trattandosi di amichevoli, posso dire di essere soddisfatto per come i miei ragazzi si sono espressi e per l’impegno profuso senza risparmiarsi. E’ cominciato un ciclo nuovo e sarei utopista, se non tenessi conto che ad andarsene sono stati giocatori di esperienza. A questo proposito ringrazio in particolare Panzolini e Belcastro per aver lasciato il Bastia da ‘signori’». La positività del giudizio dell’allenatore fa perno sul fatto che si tratta di una squadra estremamente giovane, con una media d’età inferiore a 20 anni la più bassa del campionato d’eccellenza. «Un gruppo che non può che crescere». La rosa, oggi ridotta, è sufficiente ad affrontare gli impegni della prossima stagione? «E’ presto per dirlo. La fase di preparazione — sottolinea Tobia — è iniziata solo da una settimana e prima degli impegni agonistici, previsti dopo Ferragosto, avremo il tempo per valutazioni più approfondite». Soddisfatto sì, ma senza esaltarsi ai primi segnali positivi. «Mi pare necessario come regola generale, ma soprattutto qui a Bastia — conclude il tecnico — non lasciarsi guidare dal pregiudizio, sia esso positivo oppure negativo. Ciò che occorre è lavorare con impegno e regolarità, facendo vivere quello spirito sportivo autentico per cui un anno fa scelsi di venire a Bastia».
m.s.

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