La Cdl: “Siamo in testa”. I Ds: “E’ sorpasso”. A Bastia rinasce An e vola Forza Italia
Luca Benedetti
ASSISI – E’ scontro sul dato del voto regionale. Nella città serafica, a livello di coalizioni, il centrodestra resta in vantaggio con un cinquanta per cento tondo tondo sul 47,6 conquistato dal centrosinistra. Che però guarda al dato dei candidati presidenti racconta e di una Lorenzetti al 49,9 e un Laffranco al 46,6. E’ da questo dato che parte l’analisi di Domenico Gambelunghe, segretario dell’Unione comunale Ds. “Rispetto alla Regionali del 2000 la situazione si è capovolta. Questo malgrado la situazione di rilevante vantaggio della Cdl che ha presentato tre candidati locali e il centrosinistra nessuno. I dati- dice tra l’altro Gambleunghe- assumono un grande significato per quando gli assisani saranno chiamati al rinnovo del consiglio comunale, cioè tra un anno”. Analisi opposta in casa della maggioranza che sostiene il sindaco Giorgio Bartolini. “I partiti della Cdl- commenta una nota – confermano la maggioranza dei consensi ad Assisi. A Forza Italia, An e l’Udc che, da sole, rappresentano esattamente il 50% occorre aggiungere il 2,4 % di Alternativa sociale e Nuovo Psi, che possono essere considerati nell’ambito del centrodestra. Se qualcuno aspettava questo importante appuntamento per verificare lo stato di salute della maggioranza che regge questa amministrazione Comunale. Questo risultato è l’espressione di un nuovo modo di amministrare che la gente ha dimostrato di aver compreso ed apprezzato, basato su una politica fatta di credibilità e di concretezza”. L’analisi per partiti racconta di un calo pesante, rispetto alle europee, di Forza Italia (3,8%) e di una crescita di Udc e An tirati dai candidati Costa (ancora una volta primo dei non eletti) e Martelli. Cresce ma non troppo Uniti nell’Ulivo, guadagnano Prc e Pdci. A Bastia Umbra rispetto alle comunali, rinasce An, Forza Italia raddoppia sulla spinta di Mantovani, Rifondazione cresce di oltre tre punti grazie a Ciotti, cresce di un punto e mezzo il Pdci con Angeletti (lui primo dei non eletti) e Pecci non replica l’exploit di Brozzi nel 2000, ma Uniti nell’Ulivo guadagna, rispetto alle europee, oltre nove punti.
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