BASTIA — E’ ripartito il tavolo del centrosinistra che si è riunito nei giorni scorsi mettendo faccia a faccia i partiti dell’attuale maggioranza di giunta con quelli dell’opposizione. Tutti convinti della necessità di rimanere uniti per garantire alla sinistra nelle elezioni amministrative del prossimo anno la conferma del governo della città, meno certi invece che questo obiettivo possa essere centrato ad ogni costo. Il più intransigente è il gruppo di Rifondazione comunista che, anche in questa occasione, ha ribadito la necessità che la coalizione presenti elementi di forte discontinuità e, quindi, di rinnovamento rispetto all’esistente. Il nodo più intricato è la scelta del candidato sindaco sul quale i Ds, finora, hanno adombrato la possibilità che sia l’attivissima segretaria dell’unione comunale Rosella Aristei a ricoprire questo ruolo. Di fronte, però, a tante diffidenze, non solo esterne, l’altra sera Vannio Brozzi ha ufficialmente detto che la quercia non ha candidature e le avanzerà solo al momento opportuno.
La Margherita, che a Bastia riunisce i popolari, i democratici, i diniani ma anche i fuoriusciti dello Sdi, ha tenuto a precisare che gli accordi locali dovranno tenere contro delle intese che saranno definite a livello regionale. Un’impostazione che è stata condivida dai Ds, ma non dallo Sdi che ha tenuto a precisare, dopo il rientro del suo segretario nella giunta comunale, che non si potranno accettare imposizioni dall’alto. Il problema delle candidature per ora è stato accantonato per dare spazio al confronto sui temi del programma che saranno esaminati nel prossimo incontro, che dovrebbe tenersi entro una settimana. Sul fronte del centro sinistra, insomma, si è ancora alla ricerca delle ragioni che possano tenere insieme un vasto fronte che va dalla Margherita a Rifondazione comunista, passando per i Ds che mostrano l’intenzione di non mollare il proprio ruolo di arbitro della coalizione.
m.s.
tratto dalla Nazione Umbria del 26/10/2003
