Bastia

E’ boom delle tasse in Umbria

Crescita record provocata dal fisco locale. Ogni nucleo paga 6.062 euro annui rispetto ai precedere 4.124


Aumentate del 50% in 8 anni, frenati i redditi delle famiglie


Giuseppe Castellini


PERUGIA – In otto anni le tasse pagate dalle famiglie umbre sono aumentate del 50%, rispetto al +39,5% della media nazionale e al +38,4% del Centro. Il boom dei tributi in Umbria si deve soprattutto alla tassazione locale, sulla quale gli enti della regione hanno dato giri di vite molto più serrati rispetto a quanto fatto in Italia. Emerge dall’indagine dell’Istat su “Il reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane”, presentato ieri e riferito al periodo 1995-2003. Così, se nel 1995 le imposte correnti pesavano per il 12,4% sul reddito primario di una famiglia umbra, nel 2003 hanno raggiunto il 14,2%. In soldoni, ogni nucleo umbro nel 1995 pagava di tasse 4mila 124 euro l’anno, mentre nel 2003 versa 6mila 062 euro. A rilento invece il reddito disponibile delle famiglie umbre, cresciuto in termini reali (ossia tolta l’inflazione) del 12,8%, il che significa un aumento reale di 138 euro l’anno.


“Boom” delle tasse locali in Umbria


La crescita del reddito disponibile delle famiglie umbre sarebbe stata maggiore se non si fosse verificato un autentico aumento “boom” delle imposte correnti: a fronte di una crescita di queste del 39,6% in Italia (e del 38,4% nel Centro), in Umbria l’incremento è stato, sempre dal 1995 al 2003, del 50%. La differenza tra l’aumento medio nazionale e quello verificato nella regione è tutta da imputare al “più” – rispetto all’Italia – di tassazione locale (soprattutto Ici ed Irpef comunale). In sostanza, gli enti locali umbri hanno calcato la mano, rispetto a quanto fatto a livello nazionale, di ben 11,6 punti percentuali. Così, se le imposte correnti nel 1995 pesavano per il 12,4% sul reddito primario (ossia la capacità delle famiglie di produrre reddito con l’impiego del proprio lavoro e del proprio capitale) dei nuclei dell’Umbria, tale quota nel 2003 è cresciuta al 14,2%. L’appesantimento di 1,8 punti del reddito primario che si registra in Umbria è decisamente superiore a quanto accaduto in Italia, dove il peso delle imposte correnti sul reddito primario è passata dal 13,3% del 1995 al 14,2% del 2003. In sostanza, se nel 1995 le famiglie umbre pagavano meno tasse della media nazionale, nel 2003 il dato della regione e quello Italia è lo stesso. In valori monetari, una famiglia umbra pagava 4mila 124 euro nel 1995 e versa 6.062 euro nel 2003: un aumento di quasi 2mila euro che però, se si considera l’inflazione, scende a 1.535 euro in valore reale.
 

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