RESTA una situazione di alto rischio ambientale nei pozzi della piana umbra, in particolare a Bastia in località San Lorenzo; area per la quale era scattato ad inizio dicembre il divieto precauzionale per l’uso domestico dell’acqua. Giovedì scorso l’amministrazione comunale di Bastia ha emanato una nuova ordinanza sindacale che ha confermato il divieto dell’acqua ad uso domestico di 15 pozzi in località San Lorenzo. Il provvedimento fa seguito alle analisi sui campioni di acqua prelevati dall’Usl 2 nei giorni 14 e 15 dicembre 2009 dai pozzi di San Lorenzo. Dagli accertamenti, svolti su 19 pozzi privati di proprietari che non dispongono nelle loro abitazioni di allaccio alla rete idrica pubblica, è emerso che 4 sono tornati ad una situazione di normalità, e per questi è scattata la revoca dei divieti. Gli altri 15 pozzi, invece, risultano ancora oggi inquinati: 8 presentano indici di inquinamento batteriologico, 2 di inquinamento chimico e batteriologico, mentre 5 risultano contaminati da tetracloroetilene. Se per l’inquinamento batteriologico e chimico le cause possono risalire alla fertirrigazione dei campi o all’uso di sostanze chimiche a tutela delle colture, è ancora tutta da verificare l’origine del tetrocloroetilene, sostanza prodotta nelle lavanderie, di cui le autorità competenti stanno ricercando la fonte di inquinamento. Nei confronti dei 15 pozzi inquinati è stato confermato il divieto di utilizzare l’acqua dei pozzi a scopo idropotabile. I proprietari dei pozzi sono invitati ad effettuare controlli frequenti di potabilità dell’acqua e a provvedere, quanto prima, all’allaccio alla rete idrica pubblica.

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