L’assessore Fratellini respinge le accuse del Pd e attacca: “Già spesi tremila euro in avvocati, finiamola”-Sono già due i ricorsi in tribunale dopo la sospensione del fotovoltaico
BASTIA UMBRA -“Non ci fidiamo di chi non rispetta le regole e anzi ci denuncia costringendo il Comune a sperperare i soldi dei contribuenti”. A difendere l’operato della giunta e far luce su “bugie” e “mistificazioni della realtà” è l’assessore Francesco Fratellini, che respinge convintamente le recenti accuse rivolte all’amministrazione da Stefano Fanini, segretario del circolo Pd di Cipresso e Ospedalicchio. All’origine del muro contro muro il “no”della giunta all’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del circolo di Cipresso per motivi legati alla presenza delle new slot all’interno del circolo stesso, circostanza al centro di un contenzioso non solo ideologico,ma anche legale. Nonostante,infatti, la convenzione sottoscritta da Comune e centro sociale il 16 febbraio 2011 autorizzi esclusivamente “giochi leciti non comportanti vincite in denaro o di altra natura, anche attraverso apparecchi meccanici ed elettronici”,dall’altra, anche alla luce delle penali che la risoluzione anticipata dei contratti con i noleggiatori avrebbero comportato, i centri di Cipresso, San Bartolo e Borgo Primo Maggio “hanno presentato un ricorso presso il tribunale di Perugia per richiedere l’annullamento delle clausole delle convenzioni ritenute vessatorie, anche se già liberamente sottoscritte”.“Evidentemente – commenta l’assessore – la volontà era quella di mantenere le new slot e non di toglierle alla scadenza del contratto con il noleggiatore. Ridicola e immorale poi – aggiunge Fratellini -la giustificazione che si espone affermando che gli introiti delle new slot servono a far sopravvivere i circoli che ancora non le hanno tolte, quando nel frattempo si sperperano i soldi pubblici e quelli del circolo stesso per pagare gli avvocati”. Respinto il primo ricorso, infatti, i presidenti dei circoli hanno presentato ulteriore reclamo contro il provvedimento del giudice e, ad oggi, le spese legali sostenute dal Comune ammontano a tremila euro. “Può fidarsi l’amministrazione di chi non ha rispettato i patti sottoscritti e,anzi, gli ha fatto causa costringendola a sperperare soldi di tutti i cittadini di Bastia?”.Nessun passo indietro da parte del Comune, perciò, nonostante Pdl e amministrazione siano “favorevolissimi all’installazione del fotovoltaico.
Prima di tutto, però, il rispetto delle regole e degli accordi”, conclude Fratellini, secondo cui “se si fossero rispettati i patti, i pannelli fotovoltaici sarebbero già stati installati da molti mesi”.
di Sara Caponi

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