Bastia

«Due zone prive di acqua potabile e metano»

ASSISI IL CAPOGRUPPO DEL PD, PETTIROSSI, EVIDENZIA LE DIFFICOLTA’ DENUNCIATE DAI RESIDENTI «E’ COMPRENSIBILE che per alcuni cittadini delle realtà limitrofe a San Vitale-Viole, che ha avuto uno stanziamento di 250.000 euro per il campo da calcio, tale decisione sia stato come uno schiaffo in faccia. Infatti in alcune zone di Rivotorto e Capodacqua, come via del Butinaro, via Vittoria Aganoor Pompili, via Fausta Casolini, via San Petrignano, non sono garantiti i servizi essenziali e mancano l’acqua potabile e il metano». Così Simone Pettirossi, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, critica la decisione dell’amministrazione comunale di investire sulla struttura sportiva di San Vitale-Viole, senza riuscire a fronteggiare altre carenze ‘primarie’ presenti nelle due frazioni ‘confinanti’ di Rivotorto e Capodacqua.
«La giunta ha più volte annunciato di voler risolvere il problema — dice ancora Pettirossi —, ma sono anni che la questione rimane aperta, aggravata dall’emergere, sempre più di frequente, di casi di inquinamento delle falde acquifere e dei pozzi. Per quanto ci riguarda, come forza politica responsabile, ci adopereremo, come già fatto in passato, per contribuire alla soluzione del problema, interloquendo con UmbriaAcque e attivando canali di confronto e di discussione con i cittadini delle zone interessate che, spesso, hanno realizzato i lavori di allaccio alla rete idrica a proprie spese».
Secondo il capogruppo del Pd appare inoltre urgente, relativamente a Rivotorto, chiarire il destino della zona artigianale, realizzare in breve tempo le due rotatorie previste, assicurare ai cittadini della frazione che il terreno espropriato per fare un utile parcheggio della pro loco sia adibito solo ed esclusivamente a parcheggio, evitando poi di inserire nel progetto edifici o nuove costruzioni, inutili, che avrebbero solo un negativo impatto sul delicato ambiente del nostro territorio.
«Occorre progettare una riqualificazione di queste realtà in maniera omogenea e organica e non a macchia di leopardo — conclude Pettirossi — in modo che sia garantita la massima qualità».

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