Simona Carosati con un’interrogazione chiede alla maggioranza di fare luce sull’accordo
BASTIA UMBRA Dubbi e perplessità sul progetto “Carbon footprint”, che vede impegnato il Comune di Bastia Umbra per il calcolo dell’impronta di carbonio e la relativa stima delle emissioni Co2 e di gas serra, nell’ambito di un accordo volontario sottoscritto nel luglio 2013 con il Ministero dell’Ambiente. A manifestare perplessità è il gruppo consiliare Bastia per te rappresentato da Simona Carosati,che con un’interrogazione durante l’ultimo consiglio comunale ha chiesto alla maggioranza di fare luce sull’accordo a causa dell’intermediazione con una ditta finita al centro di un’inchiesta, come documentato lo scorso novembre dalla trasmissione di Rai 3 “Report” che ha menzionato anche il Comune di Bastia come uno dei due Comuni italiani ad aver stretto rapporti con tale ditta la quale farebbe capo alla compagna dell’allora ex ministro Corrado Clini, allora titolare del ministero dell’Ambiente. “Ho ritenuto doveroso – spiega Carosati – considerando quanto emerso nella trasmissione chiedere quale sia stato il rapporto tra Amministrazione e ditta Gruppo Rem Srl e il perché si è reso necessario rivolgersi a tale società, con un affidamento diretto, per l’attuazione di parte del progetto,visto peraltro che è possibile sottoscrivere l’accordo con il Ministero in maniera diretta, senza mediazioni di terzi.L’amministrazione – prosegue – ha chiarito che c’è stato un impegno di spesa totale di circa 40mila euro”, illustrando poi i dettagli dell’assegnazione dell’incarico. “Ancorché in buona fede -conclude Carosati – credo che l’amministrazione si sia fidata e abbia fatto scelte dimostrando un po’ di superficialità, anche perché per far fronte agli importi necessari si è attinto al fondo di riserva”.
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