Bastia

Ds: «Niente tasse alle famiglie più povere»

Il segretario della sezione di Bastia, Pecci, invita l’amministrazione a tenere conto delle esigenze dei ceti deboli
” Le attività imprenditoriali devono mantenere alto il livello economico della città”
Tra le cose da migliorare, anche il servizio nettezza urbana


BASTIA UMBRA – Non gravare con la tassazione locale sulle famiglie con reddito basso o dove sono presenti componenti compresi nelle cosiddette categorie deboli e al contempo verificare che chi percepisce ricchezza o comunque trova nei servizi della città un valore aggiunto per la propria attività imprenditoriale contribuisca in modo adeguato a mantenerne alto il livello.
Questa la raccomandazione del segretario della locale sezione Ds, Erigo Pecci, rivolge all’amministrazione comunale, che si sta apprestando ad elaborare la proposta di bilancio dell’ente per il 2007.
“Sarebbe utile – afferma Pecci – che l’amministrazione prendesse in considerazione la possibilità di ridurre la tassazione sulla prima casa. Ma credo che sia altrettanto giusto distinguere tra chi ha acquistato la prima casa e chi, invece, ha fatto investimenti immobiliari a Bastia Umbra”.
Anche riguardo le tariffe dei rifiuti i Ds propongono una riarticolazione che sia mossa da un principio di giustizia sociale e di equità: “Occorre migliorare ulteriormente il livello della nettezza urbana. Per far questo, è opportuno ragionare su un eventuale adeguamento delle tariffe per le fasce produttive e chi ha fatto degli investimenti per garantirsi delle rendite. D’altra parte, anche in questo caso occorre tutelare le fasce deboli”.
Capitolo ulteriormente delicato su cui intervenire è quello dell’evasione rispetto al quale non vede esere ammessa alcuna tolleranza, anche nei casi dei terreni con rendita edificabile.
I Ds invitano l’amministrazione comunale a tener conto da un lato delle esigenze amministrative per garantire servizi di qualità elevata, dall’altro della situazione economica generale: “A causa dell’aumento dei prezzi di molti prodotti, anche essenziali, – ricorda Pecci – molte famiglie, con un reddito basso, fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Categorie deboli che devono essere tutelate”.

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