La proprietaria dell’area non si arrende davanti alla sentenza del Consiglio di Stato


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Il Comune di Bastia ha deciso di costituirsi nel giudizio dinanzi al tribunale amministrativo regionale promosso dalla proprietaria di un appezzamento di terreno situato lungo la ss. 75 dopo che ha visto sfumare la possibilità di realizzarci il previsto impianto di distribuzione di carburanti. La vicenda affonda le radici nel maggio del 1997, quando, su richiesta della proprietaria del terreno, l’allora sindaco del Comune di Bastia Umbra provvide al rilascio della concessione edilizia, necessaria per la realizzazione sull’area in questione di un impianto di distribuzione di carburanti ed annessi. Ottenuta la concessione la signora la volturò a favore della Kuwait Petroleum spa. Ma la società titolare di un impianto limitrofo, propose ricorso al Tar per l’annullamento della concessione edilizia rilasciata dal Comune. Il Tar dell’Umbria, con sentenza del giugno 1998, accolse il ricorso presentato dalla società, con conseguente annullamento dell’autorizzazione impugnata. A questo punto contro la sentenza del Tar propose ricorso principale la Kuwait Petroleum S.p.A e, nel novembre del 1998, con appello incidentale la signora che aveva ottenuto dal Comune la concessione edilizia per realizzare nell’appezzamento di terreno posto lungo la superstrada l’impianto di distribuzione di carburanti. Il Consiglio di Stato però, cinque anni dopo, ha emesso una sentenza che ha ritenuto infondato sia l’appello principale sia quello incidentale proposto dalla signora e confermato la sentenza del Tar. La signora tuttavia non si è arresa di fronte alla sentenza del Consiglio di Stato e ha presentato ricorso al Tar dell’Umbria, contro il Comune di Bastia Umbra e nei confronti della Regione Umbria, per ottenere il risarcimento del danno subito. Nel novembre scorso il ricorso è stato notificato al Comune, che, considerato anche l’elevato valore economico della pretesa risarcitoria, ha deciso di costituirsi nel giudizio di fronte al Tar conferendo l’incarico legale di rappresentanza all’avvocato Roberto Baldoni di Perugia. A tal fine la giunta ha autorizzato un fondo spese pari all’importo indicativo di 5mila euro che graverà per il corrente esercizio sul bilancio 2006 in fase di predisposizione.


 

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