IL CASO
Una boccata d’aria fresca (e liquida) per le casse comunali arriva dai rifiuti. Non è un nuovo sistema di riciclo, ma il risultato della decisione del giudice Natalia Giubilei che ha certificato la restituzione a ventiquattro Comuni del Perugino e del Trasimeno dei soldi che, all’epoca dei fatti sotto inchiesta, le amministrazioni hanno speso in più rispetto ai servizi forniti da Gesenu e Tsa. Quei servizi di raccolta arrivati sul tavolo della procura nell’inchiesta Spazzatura connection per cui lo scorso aprile 11 persone, tra i becchi vertici delle società di gestione rifiuti, imprenditori e dirigenti di amministrazioni locali, e cinque società, sono state mandate a processo, mentre le due aziende sono state condannate al pagamento lontanissimo dall’iniziale richiesta di 21 milioni – di 140mila (Gesenu) e 120mila euro (Trasimeno servizi ambientali) e alla confisca totale di 566mila euro. E proprio sui soldi della confisca, su impulso di Gesenu che ha presentato l’istanza, ieri si è espresso il giudice, facendo propri i «prospetti contenenti l’indicazione dei Comuni danneggiati e degli importi che andrebbero restituiti a ciascuno di essi».
Il giudice, in tre pagine di decisione, richiamando anche al giurisprudenza della Corte di Cassazione, spiega come «dall’analisi degli importi indicati, si evidenza che gli stessi nel loro complesso, esauriscono le somme poste in confisca (366.208,90 per Gesenu e 200mila per Tsa), non facendosi quindi luogo alla stessa, ma solo alla restituzione. Ciò prosegue Giubilei non è incompatibile con l’istituto della confisca, dal momento che l’utilizzazione del patrimonio del reo per la soddisfazione delle pretese di coloro che sono stati danneggiati dal reato, costituisce un limite legittimi all’applicazione della misura, realizzando così, del resto, ugualmente lo scopo a essa sotteso, e cioè la sottrazione dei profitti del reato al colpevole». Da qui, la disposizione della restituzione delle somme, con importi molto diversi tra i vari Comuni che avrebbero ricevuto le prestazioni incomplete.
A ricevere i ristori saranno Assisi, Bastia, Bettona, Cannara, Castiglione del lago, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Paciano, Panicale, Passignano, Perugia, Piegaro, San Venanzo, Todi, Torgiano, Tuoro e Valfabbrica. Con cifre che vanno dal massimo dei quasi 290mila euro ottenuti da Perugia, ai mille e spicci di Paciano, passando per gli oltre 34mila a Corciano e Bastia e i 30mila ad Assisi. E ancora, i quasi 25mila euro per Todi e i 20mila per Magione e Marsciano. Un altro modo della raccolta dei rifiuti che fa stare meglio i Comuni.
Egle Priolo
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