Bastia

Diessini e «dipietristi» si guardano in cagnesco

 BASTIA DOPO LA ROTTURA DEL PATTO
SOSPETTI

Il segretario Pecci parla di motivazioni «oscure» per la scelta dell’Italia dei Valori


«UNA SITUAZIONE quanto mai confusa e delicata»: è quella politico-amministrativa che si sta vivendo a Bastia. A rilevarlo è lo stesso segretario dei Ds, Erigo Pecci, che non riesce a spiegarsi l’atteggiamento di Pietro Caimmi, segretario dell’Italia dei Valori, che tre giorni fa ha ufficializzato l’uscita del suo partito dalla coalizione di maggioranza.
Pecci non «vede» le reali ragioni di tale rottura e al riguardo ricorda che il partito di Di Pietro è stato sempre coinvolto nelle decisioni amministrative importanti.
«Pur nel rispetto delle peculiarità che ogni partito porta con sé — sottolinea Pecci —, alla fine la maggioranza ha deciso di andare avanti perché queste sono le regole della democrazia e la responsabilità di governo ci impone di scegliere e non di rinviare».
L’uscita dell’Italia dei Valori, sostiene il segretario diessino, ha motivazioni diverse da quelle rese pubbliche, più personali che politiche. Un’altra ipotesi dietrologica, avanzata dal segretario Ds per spiegare prima la dura opposizione di Forza Italia sul Piano di recupero ex Giontella ed ora la rottura dell’Italia dei Valori.


UNA LETTURA che rischia, però, di alimentare la cultura del sospetto e un grave deterioramento nei rapporti politici locali.
m.s.

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