ALLARME GLI ULTIMI E DRAMMATICI DATI DELLA CARITAS «LA POLITICA non può ignorare che ci sono i poveri. E noi non possiamo ignorare il Vangelo. I cattolici si impegnino in politica, le cose devono cambiare, non è possibile che non ci sia sensibilità su questi temi. La verità va detta, troviamo insieme il modo di intervenire». Il messaggio, forte ed accorato, è stato lanciato da monsignor Giovanni Scanavino, il vescovo di Orvieto e Todi, delegato della conferenza episcopale umbra, durante il convegno delle Caritas dell’Umbria, svoltosi ieri nell’Aula magna del seminario regionale di Assisi, alla presenza di oltre 200 volontari provenienti da tutta la regione.
I dati forniti sono allarmanti a livello nazionale e regionale, perché il numero dei poveri è in costante crescita; e non soltanto per la presenza di immigrati. I lavori, introdotti dal rettore del seminario, monsignor Nazzareno Marconi, che ha evidenziato con testi della Sacra Scrittura come l’uomo non sia il «padrone della terra» e che deve garantire l’accoglienza, ha avuto un momento forte nella relazione di Laura Stopponi della Caritas italiana, che ha ricordato come in Europa ci siano 80 milioni di poveri ed il lancio delle campagne «Zeropoverty-agisci ora» e «Poverty among us», perché la «povertà è uno scandalo»; ed ha ricordato la realizzazione sul tema di un kit multimediale per le scuole.
Di grande interesse i dati forniti dal sociologo Paolo Montesperelli, ordinario dell’università “La Sapienza” di Roma: confermando il contesto nazionale, anche la nostra regione dà i suoi contributi in negativo, perché «per 83 mila umbri la povertà è un forte rischio o una condizione già reale; la povertà assoluta, quella che nega anche di fruire di un paniere e di beni essenziali, nella sola Umbria riguarda 8.400 famiglie con circa 22 mila persone»; e le prospettive non sono incoraggianti, perché la «disuguaglianza è in crescita»; i dati forniti sono anteriori all’ultima crisi economica e dunque passibili di ulteriori inasprimenti.
Nel corso dei lavori si è parlato anche del fondo di solidarietà della Ceu e sono arrivate belle testimonianze di alcune iniziative attuate dalla varie caritas diocesane, tra cui il gruppo di acquisto solidale, le famiglie accanto alla casa di accoglienza, dell’affido, dei giovani e della gratuità, dell’Alto Tevere senza frontiere, di Giovani senza barriere, delle case regionali della carità, dell’oratorio familiare, delle case famiglia e delle comunità di giovani cristiani.
di ALBERTO CECCONI
Nazione-2010-10-10-Pag07