NELLA SCUOLA ELEMENTARE SONO STATE SPOSTATE LE MAESTRE GIA’ ASSEGNATE
BASTIA —«AD ANNO scolastico iniziato, gli alunni della seconda classe della scuola primaria di Ospedalicchio, si sono visti privati della loro insegnante di italiano (già regolarmente assegnata insieme allla collega di matematica) in quanto, per risolvere il problema della terza classe, che si è trovata di fatto ad inizio anno senza la seconda maestra (quella dell’anno scorso è andata in pensione) il dirigente ha deciso di spostare la docente della seconda ad insegnare matematica in terza». A segnalare il disagio didattico un gruppo di genitori che si è costituito in comitato e che ha già segnalato il problema anche al sindaco e al direttore scolastico regionale. «Nel nostro caso specifico — prosegue la lettera dei genitori — come si può evincere dai fatti, non solo la continuità didattica dell’italiano non è stata garantita pur essendoci tutte le condizioni necessarie, ma per l’assegnazione dei docenti alla nostra classe il dirigente non ha neppure seguito il criterio della selezione in merito alle competenze e alle esperienze professionali. Nonostante abbiamo cercato un colloquio con il dirigente per affrontare il problema e trovare una soluzione alternativa, durante il nostro incontro, ha ignorato la nostra richiesta. Durante il colloquio inoltre ci ha fatto intendere di non considerare i bambini di prima e seconda classe al pari di quelli delle classi superiori (perché a suo dire devono solo imparare a leggere e scrivere, addizioni, sottrazioni e tabelline) e non meritevoli, quindi, di vedere garantita la loro continuità didattica ed educativa».
Ma andate a protestare all’usr di Perugia, il numero dei docenti viene stabilito in base al numero degli iscritti e il monte ore da coprire. In tutte le scuole d’Italia c’è un sensibile aumento di alunni per classe e non è possibile fare altrimenti. La coperta è corta per tutti e se la tiri forte qualcuno rimane letteralmente scoperto, è necessario qujndi, come nel caso in questione, trovare un equilibrio. I numeri sono numeri, non si allungano e non si accorciano.