Sergio Pioppi
Bastia -DOPO la squillante vittoria, e la conferma del titolo europeo, sullo spagnolo Ruben Nieto, per di più in casa sua, Michele Di Rocco adesso punta decisamente al Mondiale dei superleggeri. Il pugile di Bastia Umbra ha conquistato la 38esima vittoria, su 40 match disputati, contro un avversario di grande valore tecnico e agonistico. Due atterramenti, quarta e undicesima ripresa, ed un match condotto sempre all’attacco hanno tolto ai giudici qualsiasi dubbio gli sarebbe passato per la testa. Con questa vittoria Di Rocco è tra i primi cinque del mondo della sua categoria.
La possibilità di affrontare il messicano Danny Garcia, vera star del pugilato attuale, non è più un miraggio. Tornato in Umbria l’altro ieri Di Rocco pensa quindi già al futuro: «Mi riposerò un’altra settimana — attacca il pugile umbro — poi via di nuovo con gli allenamenti».
Un giudizio a mente fredda del suo incontro con Nieto.
«Penso di aver disputato il migliore match della mia carriera. Merito anche del mio avversario che ha combattuto a viso aperto. Però io ero il più forte ed il ring mi ha dato ragione».
Da quando è sotto la gestione di Salvatore Cherchi la sua vita pugilistica è cambiata?
«Se arriverò a battermi per il titolo Mondiale il merito sarà proprio di Salvatore Cherchi».
Prima di questo Europeo lei si è allenato a Milano con Franco Cherchi, fratello di Salvatore. Pensa di continuare così?
«Su questo non c’è alcun dubbio. Anche perché allenarmi a Bastia è più difficile in quanto manca una palestra di riferimento sul piano tecnico, mentre per la preparazione atletica andrebbe bene in quanto Fabio Morettini è di Perugia».