Bastia

Depuratore a Bettona, affondo dell’Idv

 Sotto accusa il progetto di risanamento dell’impianto. Dottorini: chi ha sbagliato, paghi
BETTONA – “Lo schema di convenzione approvato ‘fuori sacco’ dalla giunta regionale per riattivare il depuratore di Bettona dopo i noti scandali ambientali è l’ennesimo atto incomprensibile ed inopportuno di cui francamente abbiamo difficoltà a comprenderne l’urgenza e l’utilità. E’ opportuno che la Giunta soprassieda dalla decisione definitiva e avvii un percorso che coinvolga anche il consiglio regionale. Non si capisce perché sia la Regione, con i soldi dei cittadini, a dover pagare. Occorre chiarire le responsabilità di questa situazione e a chi vanno addebitati gli oneri di sistemazione della laguna e del depuratore”.
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio regionale, commenta la delibera di Giunta dello scorso 29 luglio con cui palazzo Donini ha approvato un protocollo d’intesa fra Comune, Provincia e Regione che “di fatto è un ulteriore regalo ad un’Amministrazione a tutt’oggi sotto inchiesta” e che “non chiarisce quali saranno gli interventi da fare, quali i costi e chi li deve sostenere”.
Il timore dell’Idv è che l’atto dell’Esecutivo possa dare il via al progetto di risanamento approvato dal Comune di Bettona e redatto dall’ingegnere Baruchello, professore dell’Università Roma Tre. Il progetto
prevederebbe che le acque reflue contenute nella laguna, una volta trattate con un impianto mobile, vengano smaltite nella fogna pubblica. “Inoltre – spiega Dottorini – la soluzione prospettata è un impianto che non sia più al servizio dell’agricoltura e della zootecnia delle imprese locali, ma finalizzato alla produzione di energia. Inaccettabile poi che la regione si impegni a riconoscere al Comune di Bettona tutti gli oneri diretti e indiretti inerenti gli adempimenti necessari, peraltro senza indicare la copertura finanziaria, abbandonando ogni tentativo di far pagare gli oneri di una situazione disastrosa ai veri responsabili”.

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