MASSIMILIANO CAMILLETTI



BASTIA UMBRA – Si è chiusa ieri pomeriggio la campagna elettorale dei tre candidati alle primarie indette dal partito democratico per oggi. Chi risulterà più votato tra Maria Rita Ascani, Antonio Criscuolo ed Erigo Pecci sarà il candidato a sindaco che il Pd dovrebbe schierare alle prossime elezioni amministrative in programma a giugno con il duplice obiettivo di riaggregare la coalizione di centrosinistra (oggi divisa in due tronconi) e battere il candidato a sindaco del centrodestra Stefano Ansideri. Al primo posto del programma della socialista Ascani c’è la sicurezza. “Intendo potenziare il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ossia quel tavolo comune di tutte le forze dell’ordine, per coordinare l’azione preventiva e attuare una strategia di progressivo allontanamento dei soggetti illegalmente presenti nella città. Penso anche all’attivazione di un centro di ascolto dei cittadini sui problemi della sicurezza, utilizzando anche il supporto delle associazioni di volontariato”.
Sicurezza per Ascani vuole anche dire strade più sicure e un traffico meno caotico: “Serve un piano straordinario per la messa in sicurezza di marciapiedi, attraversamenti e incroci, in modo che sia più sicuro andare a piedi e in bicicletta”. Sicurezza prima di tutto anche per Erigo Pecci il cui programma ha come capisaldi anche l’impegno per il sociale, politiche urbanistiche finalizzate ad uno sviluppo sostenibile, sostegno al commercio e all’impresa, una viabilità meno caotica, una città meno inquinata e più attenta alle nuove generazioni, maggiori investimenti rivolti allo sviluppo delle frazioni e minor pressione fiscale. Criscuolo, dal canto suo, auspica un coinvolgimento, che sia il più vasto possibile, di tutte le forze di centro sinistra con cui poter costruire insieme un programma adeguato al futuro di Bastia. “La trasparenza delle scelte, la condivisione dei progetti dovranno costituire il punto di incontro da cui, tutti insieme, ripartiremo per un nuovo quinquennio alla guida della città”. Il segretario del partito democratico Roberto Capocchia spiega infine che per il Pd pubblicare il sondaggio commissionato ad ottobre, come sollecitato dal vice coordinatore del Pdl Massimo Mantovani, non servirebbe a nulla visto che è stato effettuato su tre ipotetici candidati (Cesaretti, Marchi e Cecchetti) che oggi non concorrono alle primarie.

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