Bastia

Delocalizzazione Isa, soddisfazione generale

All’entusiasmo dell’amministrazione comunale si aggiunge quello di Fillea Cgil e della Camera del lavoro

BASTIA UMBRA E’ destinato a cambiare il volto della città il via libera della conferenza dei servizi che lunedì mattina si è chiusa con l’approvazione definitiva del progetto di delocalizzazione dello stabilimento della Isa di Bastia, attualmente situata nella sede storica di via del Lavoro, alle porte del capoluogo, ma destinata a trasferirsi in capo a qualche anno nel nuovo insediamento di Ospedalicchio.Leader nel settore dell’arredamento dei pubblici esercizi e della refrigerazione professionale, la Isa è stata fondata nel 1963 e con centinaia di dipendenti rappresenta una delle più importanti realtà industriali della regione. Il nuovo stabilimento sorgerà su un terreno vergine situato nella frazione di Ospedalicchio al confine con Torgiano, a ridosso dello svincolo della SS75. Il terreno, di ex proprietà delle Opere Pie Riunite, si estende per trenta ettari ed è compreso tra via Hanoi, via Madonna di Campagna, via Tito Paparelli e via Vienna. All’entusiasmo dell’amministrazione comunale per l’importante risultato
raggiunto, si aggiunge quello di Fillea Cgil e della Camera del lavoro di Bastia, che in una nota esprimono soddisfazione per l’approvazione definitiva del progetto per la realizzazione del nuovo insediamento Isa.”Un lavoro lungo e complicato – si legge nella nota -, che ha visto l’impegno e la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati che hanno dimostrato competenza e senso di responsabilità per rispondere alle esigenze di chi, a differenza di altri, ha deciso di rimanere in Italia e di continuare ad investire e a produrre in questo territorio.Ora aspettiamo il “sì” definitivo del consiglio comunale di Bastia, che speriamo avvenga prima possibile per far sì che i lavori possano essere avviati immediatamente al fine di realizzare un insediamento produttivo dotato di sistemi tecnologicamente avanzati che lo possano far stare sul mercato in modo competitivo”.
Sara Caponi

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