Nel mirino i campionati di Bastia
“Pizzini”-Il gruppo (tra loro anche un ex presidente Fids) scriveva su foglietti le coppie che dovevano vincere

BASTIA UMBRA – Un vero e proprio “sistema”, gestito da una “cupola” di cinque persone – tra cui un ex presidente federale della Fids, la Federazione italiana della danza sportiva – pensato per alterare in maniera fraudolenta le competizioni di danza agonistica su tutto il territorio nazionale, attraverso la manipolazione delle gare federali.
Un “sistema” per il quale sono state denunciate nel complesso 21 persone, in grado di modificare verdetti e decisioni di giurie, spinte a votare atleti a suon di “pizzini” su cui venivano indicati i pettorali delle coppie vincenti, in particolare nelle sfide di balli latino-americani. I piid amati dal popolo della danza e i più ricercati nelle tante scuole dell’Italia che balla.
A scardinare il meccanismo, che garantiva vantaggi economici puramente indiretti ai protagonisti coinvolti, sono stati i Carabinieri di Rimini al termine di un’indagine avviata nel gennaio 2011 in seguito ad una denuncia dettagliata, da parte di un insegnante di danza – particolarmente noto nell’ambiente e riconosciuto come maestro di etica sportiva- in cui venivano segnalate diverse irregolarità nel corso dei Campionati nazionali di danza sportiva svolti a Rimini tra il maggio e il giugno del 2010.
Al vertice del gruppo, così hanno appurato gli uomini dell’Arma, cinque persone – un ex presidente federale della Fids, già radiato dalla federazione, e quattro fratelli pugliesi: un ex consigliere, un giudice, un tecnico eun atleta della Fids – tutte denunciate per associazione a delinquere finalizzata alla frode attraverso la costante manipolazione di gare federali.
Nel dettaglio il sodalizio – fra cui altre 16 persone tra giudici e tecnici di gara federali, sono state denunciate per abuso d’ufficio – utilizza-va i numeri di gara assegnati ai concorrenti per indicare ai giudici, attraverso foglietti (fogli A4 o striscioline di carta, tutti sequestrati), gli atleti da favorire.
Una pratica, osservano al Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini, «condivisa e accettata perché permetteva un tomaonto economico seppur indiretto: rispettando le indicazioni, i giudici, tutti insegnanti di danza, ottenevano giudizi positivi dal sistema e facevano così salire i loro atleti» in classifica. Ed essere insegnanti che «fanno vincere gli atleti, vuol dire anche avere più clienti nella propria scuola di danza. Un vantaggio indiretto ma significativo», viene fatto notare, tenendo conto di quanti siano gli appassionati di danze latino-americano e quanto costino le lezioni individuali e gli stages. Inoltre, la predeterminazione dei risultati, è stato spiegato ancora dai militari, non modificava solo l’evento sportivo in sé, ma anche la classifica complessiva, e il “ranking” nazionale, utilizzato per far partecipare le coppie di danzatori a competizioni internazionali.
Le indagini dei Carabinieri riminesi hanno permesso di appurare irregolarità commesse in altre competizioni, antecedenti a quella riminese, in alcune località dell’Umbria, in particolare ai campionati assoluti di BastiaUmbria del 2010.

di GIANLUCA ANGELINI

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