Bastia

Da Terontola ad Assisi in nome di Bartali, il «postino della pace

IL CICLOPELLEGRINAGGIO  DA TERONTOLA sono partiti in 160, ma strada facendo il gruppo dei partecipanti si è ingrossato fino a superare forse i 250: ciclisti che si sono presentati ai piedi di Assisi ancora tutti in gruppo.Prima della partenza cerimonia di fronte alla stele di Gino Bartali nella stazione ferroviaria di Terontola, teatro negli anni ‘43-‘44 delle ‘imprese’ solidali di Bartali per beffare i soldati tedeschi e poi consegnare documenti falsificati a cittadini ebrei altrimenti destinati ai campi di sterminio in Germania. C’erano molti ex corridori: Idrio Bui, ex gregario di Coppi ma compagno di allenamento di Bartali, insieme a Volpi. E c’erano anche Livio Trapè e Marino Vigna, olimpionici a ‘Roma 1960’. E poi Enzo Brocci (professionista al tempo di Bartali e Coppi), Giorgio Cimurri, figlio di Giannetto, mitico massaggiatore di Coppi e della squadra azzurra. Quindi padre Raffaele, del Convento Carmelitano della Castellina di Sesto Fiorentino: «Gino Bartali era di casa nel nostro convento e ha voluto essere sepolto non vestendo una delle sue maglie, segno di vittoria, ma con il saio dei carmelitani». Presenti don Alessandro, parroco di Terontola, Giancarlo Brocci, ideatore e patron dell’Eroica, in programma il 3 ottobre; Mario Valentini il più medagliato tra i ct del Coni e ora alla guida della nazionale paraciclisti. Ma con tanti «maturi» anche molti giovani e donne che hanno percorso i 74 km da Terontola ad Assisi senza perdere un colpo e senza che le salite di Magione, della Pallotta a Perugia e l’ultima rampa fino in piazza S. Francesco le inducessero a desistere. Un ristoro organizzato dal Veloclub Santa Maria, poi la consegna dei premi. La vittoria è stata di tutti, come hanno rilevato ringraziando, Ivo Faltoni, Daniele Martellini in rappresentanza del sindaco di Assisi, Andrea Bartali, padre Raffaele, e il vicario della Patriarcale Basilica di San Francesco.  
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