Per il vice presidente del consiglio Pastorelli
ASSISI (fla.pag.) – Sul sociale si è lavorato bene, ma è necessario fare di più: è il pensiero del consigliere di maggioranza e vice presidente del consiglio Stefano Pastorelli (Lega Nord) che dopo aver letto la storia di Giuseppe Peruggio e Monica Rizzo, i due coniugi campani con cinque figli che per pochi giorni di mancata residenza nel Comune di Assisi non sono rientrati nella graduatoria delle case popolari, proporrà a breve un ordine del giorno per inserire il quoziente familiare tra i criteri per le graduatorie per usufruire dei servizi del Comune. “Nel caso dei Peruggio – spiega l’esponente leghista, che proviene da una famiglia numerosa ed è a sua volta genitore di una nutrita famiglia – mi auguro un interessamento concreto da parte del sindaco e dell’assessore Massucci (che questa mattina dovrebbero incontrare la famiglia – ndr.) per trovare una soluzione che si inserisca nel solco del buon lavoro già svolto in campo sociale”. Un lavoro che è però necessario migliorare in alcune parti. “Viste le risorse che non possono bastare per tutti – si augura Pastorelli – credo che, fermo restando la pari dignità di tutti, la priorità debba andare alle famiglie del territorio: una volta sanata la loro situazione, si può pensare anche agli altri”. Per l’esponente del Carroccio andrebbero poi verificate le effettive esigenze di chi vuole una casa popolare: “Ci sono casi di persone singole che occupano appartamenti grandi, e di famiglie numerose che vivono in piccoli appartamenti”. Che per quanto riguarda il caso dei Peruggio spiega che se i quindici anni di residenza sono importanti, bisogna pensare anche a forme di tutela per le famiglie numerose, monoreddito e con reddito incerto. I Peruggio hanno cinque figli e un’entrata sola, peraltro incerta visto che è frutto di lavori saltuari, a fronte di un affitto di 600 euro mensili, una spesa che a volte è impossibile poter sostenere”. Anche alla luce di queste considerazioni, il consigliere presenterà a breve un ordine del giorno – che verrà sottoposto anche agli altri colleghi – per far sì che che oltre all’Isee, anche il quoziente familiare diventi un parametro nelle graduatorie dei servizi offerti dal Comune.

Corriere-2010-11-02-pag19

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